venerdì 5 aprile 2019

I germani ci sono ancora e anzi...

La pioggia è arrivata e le vette si sono imbiancate di neve. il cielo oggi è nuvoloso, ma la temperatura è risalita.  

La coppia di germani reali non se ne è affatto andata e pare anzi che al laghetto si trovi a proprio agio.




Il maschio tiene la testa alta, forse di guardia, salvo quando si spulcia le penne. Segue da vicino la femmina, che muovendosi quà e là sulle rive, immerge a lungo testa e collo per frugare sul fondo, cercando chissà cosa.

É possibile osservarli da a una certa distanza, senza farsi notare troppo. I due passano così il tempo a fare i fatti loro. Se ci si espone troppo se ne vanno placidamente sulla riva opposta. Ben diverso è il loro  comportamento da quello delle gallinelle d'acqua, che fuggono a rifugiarsi, appena avvistano chiunque da lontano.




martedì 2 aprile 2019

Sperando nella pioggia

Verso le 12.30 ripasso per vedere se i germani ci sono ancora. Il cielo è nuvoloso e il tempo è destinato a peggiorare.

Qualcuno mi ha suggerito che forse si sono rifugiati in questo stagno, troppo piccolo per loro, perché i fiumi sono in un periodo di magra terribile e le loro rive sono secche. 

Faccio un giro intorno al recinto, ma dei germani non c'è traccia. Il laghetto sembra deserto.

Non lo è affatto: è solo l'effetto di una certa delusione. Mi consolo fotografando uno strano insetto (vedi nota in fondo al post) posato sullo stelo di un giunco.

Dolerus triplicatus


Sulla riva nord si sentono gracidare le rane, che non si lasciano nemmeno vedere.

Nell'acqua si sta sviluppando la brasca crespa fra le cui foglie si intravede qualche raro pesce rosso. E, se si fa attenzione, si vedono anche quelli marroncini, dello stesso colore dell'acqua torbida. Resta l'impressione che siano calati di numero.

Le gallinelle appaiono e scappano in un attimo. Solo i merli si soffermano, abbastanza indifferenti. Immobile e seminascosto da un salice da vimini, riesco a riprendere un paio di fringuelli, che si calano da un cespuglio all'acqua, che in quella zona è molto bassa. Vengono a bere e a fare il bagnetto.






Mentre sono lì a scattare qualche foto, sento un forte battito di ali sopra la testa. Arrivano improvvisamente i germani e planano presso la sponda opposta. É quasi l'una. Ma dove saranno stati finora? 


Mi avvicino con molta cautela riparandomi sul ponticello. Il maschio, riconoscibile dal collo verde metallico, sta nell'acqua e si spulcia con il becco a spatola. La femmina, dai colori mimetici, è accovacciata sulla riva. Speriamo che non pensi di fare le uova lì. I germani nidificano sulla terra ferma e non in nidi galleggianti come le gallinelle. La posizione è troppo esposta. 




Mi avvicino ancora, piegato dietro alla staccionata.




Quando vedo il maschio che alza la testa sospettoso e guardingo, capisco che è meglio lasciarli in pace e mi defilo. Speriamo che la pioggia, prevista per i prossimi giorni, renda il laghetto temporaneamente tranquillo, che rimpingui le acque dei fiumi e che la nostra coppia possa trovare un luogo più sicuro per nidificare.

Nota: Grazie a FNM e al noto entomologo Maurizio P. , che ringraziamo vivamente, apprendiamo che si tratta di una "vespina" (Imenottero della famiglia delle Tentredini) che utilizza i giunchi come piante nutrici della sua larva. 
La classificazione esatta è: Classe: Hexapoda Ordine: Hymenoptera Famiglia: Tenthredinidae Genere: Dolerus Specie:Dolerus triplicatus

lunedì 1 aprile 2019

Primo aprile, ma non è uno scherzo

Sabato è stata avvistata al laghetto una coppia di germani reali. Oggi, lunedì primo aprile, sono ancora lì. Da non credere!


Ci sono anche le gallinelle



La femmina immergeva continuamente la testa,
mentre il maschio sembrava stare di guardia

Alla fine della ricerca sul fondo salgono sui massi e si ripuliscono con il becco

Il maschio segue le femmina che ha scavalcato i massi

Un momento di riposo?
Le fioriture di vari alberi e arbusti volgono al termine, mentre inizia quella dei ciliegi


sabato 30 marzo 2019

Una coppia di innamorati

Oggi al laghetto non poteva verificarsi un evento più gradito: è arrivata una coppia di germani reali che si è fermata, evidentemente con l'intenzione di farci il nido.

Lo apprendiamo dalla pagina FB dedicata al laghetto, dove sono apparse parecchie foto di Loretta N. e Simona G. che documentano il delizioso spettacolo. 

Da Wikimedia commons
di Richard Crossley [CC BY-SA 3.0]
I germani reali sono uccelli assolutamente selvatici e anche piuttosto diffidenti. Di solito non si lasciano avvicinare dall'uomo a meno di parecchie diecine se non centinaia di metri.

Per un piccolissimo laghetto artificiale, collocato in un parco urbano, molto frequentato, la cui aspirazione alla naturalità è una vera e propria sfida, lanciata con il suo ripristino nel 2012, si tratta già di uno straordinario successo


Non osiamo sperare che i germani decidano realmente di fermarsi. C'è chi si sta mobilitando per avvertire i frequentatori del luogo di usare particolare cautela nell'avvicinarsi e i padroni dei cani di ripettare il divieto d'ingresso nel recinto... l'asticella della sfida si sta alzando.


Guarda caso proprio oggi 30 marzo era prevista l'ora della terra. Se ce ne fossimo dimenticati, chissà che la piccola sorpresa dei germani non ci aiuti a ricordare quanto è preziosa la terra che dovremmo lasciare ai nostri figli.


PS: il titolo del post è "rubato" a un messaggio degli amici di Legambiente
https://www.legambienteseregno.it/2019/03/30/una-coppia-di-innamorati-al-laghetto-di-san-carlo/


domenica 24 marzo 2019

É primavera

Oggi 21 Marzo è primavera... e lo è già da un giorno. L'equinozio infatti, che segna l'inizio astronomico della nuova stagione, si è verificato ieri, 20 marzo, e così avverrà per i prossimi anni. Ci dovremo abituare alla nuova data.

Per la verità le piogge scarse e il vento fresco da nord hanno un po' smorzato il vigore della natura. Pochi sono i fiori nei prati e sugli alberi, che tuttavia non sono mancati all'appuntamento. E anche la fauna mostra qualche ritardo nel risvegliarsi.

Il vialetto di accesso al laghetto


Sempre bella ma meno vistosa quest'anno la fioritura dei Prunus pissardi. Alcuni alberi del vialetto forse sono morti.




Il bacino piccolo


Sulla riva e anche fra le aiuole della spirea e del pennisetum spuntano sempre più alberelli di ogni genere, tutti cresciuti spontaneamente. Fra questi svetta un salice piangente, ultimo a perdere le foglie e primo a rimetterle. Sotto la sua chioma crescono un paio di pruni, uno a foglie verdi e uno a foglie rosse, entrambi con qualche fiore.  



Nell'aiuola


Il prugnolo, fiorito di bianco, attira vari insetti pronubi forse api e ditteri sirfidi.

Il corniolo sta andando ormai in seme.




Il bacino grande


Il vento ha spazzato il canneto nei giorni scorsi e ha piegato le tife al centro del bacino.

Le gallinelle non vi si possono più nascodere, ma dovrebbero essere presenti (lo erano alcuni giorni fa) e probabilmente avranno trovato rifugio  altrove, forse fra il pennisetum sulla sponda sud del bacino piccolo.  

Stanno crescendo invece le tife nuove lungo le rive, assieme ai gigli d'acqua (Iris pseudacorus) e ai giunchi. .





Vari sono i Prunus pissardi spuntati in loco. Questo sotto si è intrecciato alla recinzione, sul retro, lato ovest.  



Le condizioni dell'acqua


Il livello è costantemente alto. Non fa caldo, ma l'acqua non è più così trasparente come nelle giornate fredde invernali, forse perché mossa dal vento, La temperatura si aggira in superficie fra i 10 e gli 11 °C. Anche presso i massi, riscaldati dal sole arriva a mala pena a 16 °C.  Le foglie delle ninfee, sopravvissute durante l'inverno,  sembrano ora ingiallite e  morte.

Non si vedono né pesci né tartarughe.

Il punto più caldo, forse perché riparato dal vento e soleggiato, è sulla riva est del bacino piccolo, dove si sentono i tuffi di qualche rana, quando ci si avvicina, e dove sopravvive l'unica foglia verde di ninfea.

Molto più caldo è un angolino del ponticello, dove, non a caso, si crogiola al sole una lucertola.


 


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giovedì 21 marzo 2019

Il mese dell'airone

Nell'ultimo periodo dell'inverno, fra la fine di febbraio e marzo, l'airone si è fatto vedere più volte. Se ne è data notizia sulla pagina di Facebbok del laghetto.

Il giorno 28 febbraio Marygrace lo ha osservato, appollaiato sulla cima di un cedro. Ogni tanto volava al laghetto, evidentemente per catturare qualche pesce, e poi tornava sulla punta dell'albero, dove ha passato parte della giornata.

Foto da cellulare di "Marygrace" che ringraziamo



Il 5 marzo è stato avvistato da Adelia M. É seguita la conferma di altri.

Il mattino del 21 marzo ancora  Marygrace comunica: "Oggi airone in giro, ero senza cellulare. Visto da una distanza di 3 metri, a terra, sulle sponde del laghetto: splendido animale!"

Risponde Adelia M. : "L'airone è spesso al laghetto verso mezzogiorno. Purtroppo si nasconde tra i rami e non sono  riuscita a fotografarlo". 

Curiosamente i pesci si vedono poco. Non si capisce se si siano rintanati sul fondo per il ritorno del freddo, che ha anche fugecemente imbiancato le prealpi, o magari perchè allarmati dalle frequenti incursioni del loro predatore. Si direbbe anche che siano diminuiti. Impressione? Ai primi caldi avremo la risposta.     

domenica 3 marzo 2019

In attesa della pioggia

Dopo il caldo la temperatura si è di nuovo abbassata.

Le giornate si sono sensibilmente allungate e qualche animaletto si fa rivedere dopo il letargo invernale.

Oggi c'è un po' di sole, ma sembra che stia per arrivare la pioggia... finalmente. La vegetazione ne ha bisogno. Non piove dal 10 febbraio e si vede, specie nei prati, dove l'erba soffre per la mancanza d'acqua e le più comuni fioriture campestri tardano e scarseggiano.

Riappare la piccola fauna


Una lucertola si gode il sole in un posto ben riparato... il ponticello

Una farfalla bianca, del genere Pieris, la prima che si lascia fotografare.

Il salicone comincia a fiorire ed è già tutto un ronzare di api.

Nel laghetto si scorge qualche pesce e, in un anfratto fra i massi, una tartarughina esotica, riemersa da poco dal fondo del laghetto si gode i raggi solari. Diffidente, si tuffa al primo rumore dei passi.

Un signore mi avverte che ne ha visto una più grossa in giro per il parco. Può darsi che fosse alla ricerca di altre zone umide e di altri partner per la riproduzione.

Fiori di cespugli e alberi

Il segnale più vistoso della nuova stagione viene corniolo (Cornus mas).



 
Meno appariscente ma richiamo più efficace per gli insetti pronubi, è il salicone (Salix capreae)

La chioma del salicone in buona parte fiorita
Anche il salice da vimini (Salix viminalis) è fiorito e attira
qualche ape. Sulla destra un ontano carico di amenti.

Foglie

Un rametto del salice piangente (Salix babilonica) con
foglioline di un paio di cm.

Il salice piangente presso la bacheca. ,


Sulla sinistra del ponticello, in mezzo all'aiuola delle spiree, in questa stagione completamente spoglia, si vede in tutta la sua dimensione un salice piangente, dalla base molto contorto. Come si spiega?
Cresce proprio dov'era collocato un grande salice piangente, tagliato in occasione del ripristino del laghetto (fine 2012) e nessuno lo ha piantato. Probabilmente dalla base del vecchio salice, è spuntato un pollone di cui nessuno si è accorto per almeno un paio di anni. Nascosto fra spiree, rovi e piracanta è stato cimato e ricimato più volte durante la varie manutenzioni, ma non è mai morto, è cresciuto in larghezza, acquistando vigore, finchè è riuscito ad alzarsi oltre la vegetazione circostante e a farsi notare. Oggi è alto quasi come quello vicino alla bacheca: una bella dimostrazione della forza della natura! 

Il salice contorto

Fiori di campo

Come già detto all'inizio sono pochini: qualche pratolina e qualche falsa ortica; più abbondante la comunissime Veronica persica. Persino l'erba dei prati sembra stentare. Speriamo nelle piogge.

Una pratolina (Bellis perennis)

Falsa ortica (Lamium purpureum)

Veronica percica spesso chiamata occhietti della Madonna