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lunedì 26 maggio 2025

La "non foto" dell'Anax imperator... e la natura sfuggente

A fine maggio le fioriture primaverili più vistose sono finite o in calo, mentre è ancora presto per quelle estive, ma c'è tantissimo altro da vedere e da scoprire, troppo per chi non ha pazienza e tempo a disposizione.

Ai piedi del gelso

Arrivando ci soffermiamo ad osservare, presso la recinzione del laghetto, una specie di grande cespuglio, talmente denso e fitto da essere  impenetrabile, costituito dai rami bassi del gelso, dal sambuco e dai rovi che vi si sono aggrovigliati. Ci viene da pensare che questa massa vegetale sia un piccolo ecosistema a sé stante. Ci sono fiori di sambuco e di rovo, frutti più o meno maturi del gelso, del sambuco stesso, insetti vari che vi dimorano e uccelli di passaggio.  


Fiore del sambuco

Fiore del rovo


Frutti del gelso, detti more


Su un rametto del gelso troviamo la Takahashia japonica, (cocciniglia dai filamenti cotonosi) che qui non sembra aver fatto grandi danni. Si tratta di un insetto arrivato in Italia recentemente (2017), che suscita un certo allarme in varie località del Nord Milano e per il cui contenimento non è affatto chiaro cose si possa fare, anche se, come apprendiamo da varie fonti giornalistiche, i tentativi di fare qualcosa non mancano. Per info: Cocciniglia dai filamenti cotonosi (Takahashia japonica)

Se il nostro "cespuglio" può essere immaginato come un ecosistema, certamente non è un sistema chiuso. La presenza di un insetto arrivato, chissà come, dal Giappone, lo dimostra.



Nel recinto


Entrando nel recinto vediamo che, oltre al rovo, sono fioriti la spirea e il Pyracantha. Nel bacino piccolo fotografiamo finalmente una rana, nella piazzuola una ragnatela (anche questa è un segno della biodiversità) e nel bacino grande i giaggioli d'acqua, poche decine, rimaste solo sulla sponda est. 

Spiree

Rana in agguato su foglie di ninfea

Fiori del piracanta

Ragnatela con il suo proprietario. 

Sulla riva est ancora qualche giaggiolo


Insetti delle zone umide

Oggi le libellule sono numerose, ma della specie Coenagrion puella e non sono nemmeno sole...




C'è anche un bel sirfide, che meritava una foto migliore, probabilmente un Helophilus e tanto per azzardare un Helophilus (cfr) penduls. Per info: Il Mondo degli Insetti - Tabella di riconoscimento dell'Olofilo più comune

Non si tratta di un insetto raro ed è diffuso in tutta Europa. Gli inglesi lo chiamano il calciatore, per la sua livrea a strisce. Lo vediamo spesso in volo e forse è quello che ha già fotografato Paul il 14 maggio in volo. I sirfidi hanno appunto la capacità di volare fermandosi in un punto, come fanno gli elicotteri. Tuttavia per fotografarli in modo chiaro e riconoscibile bisogna attendere che si posino da qualche parte e magari essere più fortunati o abili di noi.  Le larve dei sirfid e di questa specie in particolare si sviluppano nelle zone umide. Siamo quindi in tema.



Ed ecco anche la "non foto" annunciata nel tiolo del post. In questa stagione vola spesso l'Anax imperator, e proprio quella ci è sembrata (al 99%). Se si fosse posata e se l'avessimo fotografata ne avremmo la certezza. Ma nelle varie foto scattate ad ogni passaggio, appostati per parecchi minuti, di lei non resta traccia, o meglio solo una tenue traccia...  

L'incertezza resta, in questo caso, come in molti altri. La natura è complicata e difficile da decifrare. 


Gallinelle d'acqua: la seconda nidiata 

Quando le certezze si sommano alle incertezze





Nell'ultima immagine, e un po' anche nella precedente,  si vede che la gallinella è seguita da due pulcini piccoli. Certamente fanno parte di una seconda nidiata. Che bello! Molte altre volte era stata registrata una doppia nidiata fra marzo-aprile e maggio-giugno. Per alcuni anni non abbiamo certezze. 

Ma la domanda che ci poniamo ora è: dove sono finiti i due pulcini visti in precedenza (ne abbiamo parlato nel post del 3 aprile)? Se li è mangiati l'airone? Sono volati via? Li rivedremo? 
    

lunedì 19 maggio 2025

Verde scuro

L'inizio della primavera vede il laghetto, quando c'è il sole,  pieno di luce. Le foglie appena spuntate sono ancora piccole e chiare, di un colore verdino. Non attenuano i raggi del sole e anzi, smorzano i contrasti e diffondono ovunque il loro colore tenue: verdesino lo avevamo definito una volta. 

A maggio inoltrato la situazione cambia, gli alberi hanno le foglie ben sviluppate e di un verde intenso. Se poi il cielo è nuvoloso, ecco che il laghetto è avvolto dall'ombra. Sul posto non ci si accorge, l'occhio umano si adatta, ma poi guardando le foto ci si chiede come mai l'ambiente sia diventato così cupo, così scuro. Sembra che la fotocamera dia i numeri. Occorre schiarire le foto... ma le ombre restano nere. Questo verde scuro è il colore della primavera che si evolve verso l'estate, con il cielo grigiastro di questa stagione incerta, che non aiuta a ravvivare il luogo.

Sarà banale, ma ci accorgiamo che le luci. le ombre e i colori al laghetto cambiano con le stagioni, con il clima e con le ore del giorno.  





Stanno per schiudersi i fiori bianchi del piracanta. I giacinti d’acqua sono ancora fioriti, in varie decine, anche se molti ormai sono appassiti. Strane le loro forme, diverse ma sempre piacevoli. 



Alcune corolle sono abitate da piccoli insetti, alcuni ormai noti, come il coleottero visto la volta scorsa, altri per noi misteriosi.




Prosegue alla grande la fioritura dei sambuchi



I piracanta, con molti fiori ancora in bocciolo, attirano insetti volanti e non. 



Ne approfitta il padrone di una piccola ragnatela. 


Ed anche le libellule vi si posano, della specie Ischnura elegans. Se ne fanno vedere diverse in volo, come da tempo non succedeva. L'Ischnura è da sempre la più abbondante al laghetto, ma, prima del ripristino, lo era ancor di più. Chissà, forse ama gli ambienti selvaggi. 



Forse una neo sfarfallata, dai colori ancora indecisi. 

Fotografata la prima rana. Da tempo si sentiva il gracidare, anche in coro, ma oggi finalmente siamo riusciti a coglierne una in foto.


Anche le spiree stanno per fiorire. La spirea è una specie straordinaria. Cresce nella sua aiuola da quando c'è il laghetto, da un quarto di secolo, e non ha bisogno di alcuna cura. Fiorisce per tutta l'estate, si ferma nel periodo più caldo, poi rifiorisce.



Nell'aiuola della spirea, un rovo sta per fruttificare.. Il rovo, con le sue spine, chiude un inutile  passaggio verso il bacino piccolo.  
 .

È stata tagliata l’erba nel parco, anche dentro il recinto. A terra è rimasto solo qualche fiorellino giallo. Si tratta della Potentilla reptans, un'erba strisciante e così bassa che si è salvata. Non l'avevamo mai citata. Da oggi la inseriamo nell'indice a nuvola (qui a destra), riconoscendo così il suo contributo alla biodiversità del luogo, piccolo ma non insignificante: Potentilla reptans - Wikipedia

I fiorellini gialli a cinque petali, gli unici rimasti, 
 sono della Potentilla reptans, la cinquefoglie.

giovedì 22 agosto 2024

Un set fotografico

Un appassionato fotografo ha utilizzato il laghetto come set fotografico per creare delle belle immagini. Si è concentrato sui fiori del loto e sulle loro foglie, giocando con le luci, le ombre, i riflessi, le trasparenze e gli sfondi.  Non ha poi trascurato gli ibischi di un cespuglio nei pressi e nemmeno le geometrie dei pali metallici che si innalzano dal vicino campo di calcio del Seregnello.  Purtroppo le immagini sul blog sono molto ridotte e non reggono il confronto con le originali.

Fior di loto










Altri soggetti



Un'immagine enigmatica

Come abbiamo spesso evidenziato, uno dei pregi del nostro laghetto è quello di essere riuscito a portare un po' di natura, (le rane anzitutto e molto altro - dato che la natura fa quello che gli pare) in un ambiente fortemente urbanizzato. Se nelle immagini che pubblichiamo abitualmente su questo blog cerchiamo di evitare gli elementi artificiali, qui il nostro fotografo ha fatto esattamente il contrario, mettendo in piena evidenza una specie di "paesaggio metallico".

Forse l'autore è stato attratto dalla geometria da elementi artificiali verticali, perpendicolari alle linee di  base, forse dal contrasto con una natura, magari vista come  "sofferente".  Chissà, non  lo sappiamo. 



Per stare alla foto, vediamo uno dei campi di calcio del Seregnello, circondato dai pali per l'illuminazione (intorno ai quali d'estate, quando sono accesi, svolazzano i pipistrelli)  e da quelli dell'alta tensione. In tutto sono nove ben visibili, ma forse di più. La recinzione aggiunge una fitta successione di paletti, allineati lungo un muretto che forma una linea orizzontale, parallelo allo skyline dello sfondo. Al di qua si distende il vialetto, che forse sarebbe meglio chiamare l'ex vialetto.  Restano a sinistra due alberi del filare originale, con le foglie rossastre, che in primavera offrono delle bellissime fioriture rosa; sono dei Prunus pissardii,  specie che si è rivelata purtroppo poco resistente nel tempo, ma prolifica. Dai suoi semi sono spuntate infatti piantine ovunque, nel recinto del laghetto e fra i cespugli del parco. Nel mezzo dell'inquadratura si vede almeno una delle ceppaie dei Prunus residue. In primo piano campeggiano le foglie secche di una giovane quercia, una farniaQuercus robur. Qui, vicino al parcheggio di via Federico Borromeo, qualcuno ha piantato diversi alberelli che, nonostante le frequenti piogge di quest'anno, non sono sopravvissute al periodo più caldo. 

C'è poi un altro elemento di contrasto, non percepibile dalla foto, ma evidente a chi conosce il luogo. Oltre la rete del Seregnello il "prato" è sintetico, di qua, per quanto impoverito dalla rasature, è in erba.   
Chissà se davvero l'autore voleva sottolineare il contrasto sopra descritto (solo formale o anche sostanziale?), lasciamo ai lettori l'interpretazione. Comunque sia la foto ci sembra enigmatica quanto interessante. 

Un ringraziamento al fotografo, Paul B. che ci ha dato il permesso di pubblicare i suoi scatti, per la prima volta qui.