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venerdì 28 maggio 2021

Fauna insolita

Non è difficile andare al laghetto e riuscire a fare qualche bella d'ambiente o di bei fiori, che in genere se ne stanno fermi. 

Altra cosa è fotografare qualche animale, magari insolito, che appare raramente, che si muove e che si accorge del fotografo prima che questo si accorga di lui, sparendo così dalla vista. Di sicuro ci vuole un po' di fortuna. 

Fatto sta che Carlo invece ci riesce spesso e stupendamente.  Chapeaux!

Airine cenerino

Airone cenerino

L'airone cenerino è stato avvistato al laghetto tutti gli anni dal 2013, una sola volta, e più volte, con andamento in crescita, dal 2018.  É stato citato complessivamente in 23 post su questo blog (vedi le etichette nell'indice a nuvola qui a destra). Aprile è il mese in cui è stato citato più volte: 11.  Quest'anno poi è venuto contuativamente per almeno una ventina di giorni (conteggiate solo per i 4 post dedicati) a partire da metà aprile. Dai primi di maggio non si faceva vedere. Oggi Carlo l'ha fotografato portando il conteggio complessivo a 24.   

Balia nera

Non sembra così frequente da noi: migratorice, sverna in Africa e poi nidifica generalmente oltralpe, come sembra confermare la mappa delle sue zone riproduttiva in Svizzera qui: https://www.vogelwarte.ch/it/uccelli/uccelli-della-svizzera/balia-nera

Non è poi nemmeno elencata fra gli uccelli del Parco delle Groane: vorrà pur dire qualcosa. Gradisce la presenza dell'acqua. Che sia per questo cha passa dal laghetto?



Rane verdi

Non si può dire che si tratti di animali insoliti. Quest'anno però non è facile vederle. Si sentono, questo sì, ma appena ci si avvicina tacciono e si tuffano nell'acqua. Qui vediamo un maschio che, con le sacche canore gonfie, sta facendo la serenata a una femmina.  

 

Un ringraziamento a Carlo S. che ci ha dato il permesso di usare le sue foto. Altre sono sulla pagina Facebook del laghetto.


giovedì 22 aprile 2021

L'airone e altre "meraviglie"

L’airone, anzi gli aironi continuano a farsi vedere, ogni giorno da venerdì scorso: arrivano, approfittando dei momenti di tranquillità e poi se ne vanno.  Facile immaginare che vengano a cercare cibo, pesce o anche altro.

Sulla pagina Facebook dedicata al laghetto (indirizzo qui a destra), si moltiplicano le segnalazioni degli avvistamenti, con tanto di foto e video. Stella così commenta: "Che meraviglia in un oasi così piccola abbiamo un paradiso". Leggiamo nei messaggi (ma abbiamo altre conferme) che a volte sono arrivati in coppia, e, secondo alcuni, anche in tre. 

L'attenzione cresce e rischia di far passare in secondo piano altri protagonisti di questo luogo della biodiversità, più usuali, come la gallinella e il pettirosso o del tutto insoliti, come la balia nera, che ritroviamo nelle bellissime foto di Carlo S.

La balia nera è un uccellino del tipo dei pigliamosche. Nonostante le sue dimensioni è un
migratore che sverna in Africa e nidifica in Europa, raramente nel Nord Italia. Sostando qui,  durante
il lungo viaggio,  dimostra come l'ecosistema laghetto, sia tutt'altro che chiuso e isolato. Foto di
Carlo S.  Quello in foto, bianco e nero con macchia chiara sul becco,  dovrebbe essere un maschio

Il bis dell'airone

Ieri si è quasi replicata la situazione descritta nel precedente post, più o meno alla stessa ora. una specie  di bis concesso per lo stesso spettacolo. Ma procediamo passo dopo passo.

Fiori e insetti del prato

Arrivando dal parcheggio di via Federico Borromeo notiamo il prato pieno di fiori e, posati su questi,  immancabili insetti. 

Forse non tutti sanno che fiori e insetti pronubi si sono evoluti insieme, con la diffusione delle angiosperme, avvenuta intorno a 150 milioni di anni fa. Banalizzando, ma non troppo: non possono esserci gli uni senza gli altri e, senza di loro,  sarebbe una tragedia alimentare per la specie umana. 

Prato fiorito con pratoline, ranuncoli e denti di leone (in foto), ma anche veroniche,
gerani selvatici, trifogli bianchi e rossi, millefoglie e tanto altro.

Didima (Melitaea didyma)

Argo bronzato (Lycaena phlaeas)

Un imenottero della famiglia degli Apidae

Anche questo piccolo insetto è un imenottero Apidae

I due imenotteri Apidae delle foto sopra, sono stati identificati da Boris Z che ringraziamo assime a  FNM.


Al cancello ci accolgono tre merli.


Il bis dell'airone

Fatto qualche passo più avanti, beffandosi di noi che pure potevamo aspettarcelo, si alza improvvisamente  in volo l’airone dal centro del canneto e sale verso la cima di un platano. 





Il mobbing

Subito disturbato da una cornacchia riprende affannosamente il volo, fuggendo inseguito sopra i campi di calcio del Seregnello, per poi tornare allo stesso albero, forse trovando una posizione più protetta. Fatto sta che la cornacchia, dopo qualche evoluzione aerea intimidatoria, desiste e se ne va. 


L'inseguimento

Cornacchia e airone passano sui fari del Seregnello

La cornacchia minaccia l'airone già posato sull'albero

Il posatoio riservato

Avvertiamo una signora incuriosita, che ci osserva scrutare il cielo,  della presenza dell'airone, di cui altri passanti non si accorgono minimamente. Se ne sta ritto fra i rami più alti, ma si scorge solo da poche angolazioni e stando parecchio discosti. Non si muove dal suo posatoio riservato.  


Nel recinto

Proseguiamo la nostra perlustrazione. Il pallon di maggio è sempre più prossimo alla fioritura. Nello specchio d’acqua notiamo il solito ammasso di tartarughe esotiche ma questa volta ci raggiunge  il gracidare di una rana che presto si spegne. Le rane finalmente son tornate e prima o poi riusciremo a vederle.




Il biancospino in fiore 

Appena fuori dal recinto un alberello di biancospino sfoggia una veste sfolgorante di fiori bianchi, avvolta da un intenso profumo e dal ronzio continuo degli insetti: ottima situazione per esercitarsi con l’obiettivo macro e scoprire qualche specie diversa da api e bombi: missione riuscita (con l'aiuto degli esperti di FNM che ringraziamo per l'identificazione: uloin e Boris Z)

L'alberello del biancospino

Ape

Dittero sirfide, ape matta (Eristalis tenax). I sirfidi hanno
due ali e non pungono. L'aspetto è simile a quello di un'ape.

Osmia cornuta, si tratta della più comune fra le api solitarie, 
imenottero apoideo della famiglia dei Megachilidi

Come ad un segnale convenuto

L’airone è scomparso, si è fatto tardi e decidiamo di andarcene. Fatti meno di venti metri con passo deciso verso il parcheggio, nemmeno fosse un segnale convenuto, l’airone riemerge  dalla chioma dell’albero, spalanca le ali e plana dritto sulla riva del laghetto, proprio dov’era la volta scorsa. 




Un tentativo di spionaggio: fallito 

Siamo nascosti alla sua vista dal salice e così tentiamo di avvicinarlo stando bassi. Sarebbe l’occasione per osservarlo all’opera. Allunga il becco in avanti, come se puntasse  a qualcosa, a una rana? ma ecco che si accorge di noi. Inutile insistere. Decidiamo di lasciarlo in pace e auguriamo buon appetito a lui e a noi.



Note sugli aironi

Dopo le varie osservazioni dell'airone, annotate in questo blog dal 2013, non poche ma sempre sporadiche, l’andirivieni attuale continuo,  come quello in corso,  è una vera novità, di cui non si coglie la ragione.  

Abbiamo consultato l’ornitologo Edoardo Manfredini, esperto di ardeidi del WWF Insubria, che ci ha suggerito qualche possibile spiegazione e che ringraziamo. Gli aironi sono nel periodo di nidificazione, che si svolge da febbraio a maggio in garzaie, luoghi di aggregazione dei nidi,  censite annualmente. Gli  adulti, impegnati nella riproduzione, si alternano alla cova per il foraggiamento, mentre i giovani, che si possono riconoscere dal piumaggio, liberi da ogni impegno, possono allontanarsi più facilmente dalla colonia. Potrebbero essere questi i nostri avventori? Ne riparleremo se avremo dati più precisi.

Leggiamo che uno dei vantaggi evolutivi acquisiti dall'abitudine alla nidificazione in comunità  potrebbe essere quello di facilitare la ricerca del cibo. Se un soggetto esplora un territorio con scarso successo, il giorno dopo magari segue un altro soggetto più fortunato. Questo spiegherebbe perchè a volte gli aironi arrivano al laghetto accompagnati e magari anche perchè poi litigano: per contendersi il cibo?   

Suggerimenti per ricerche online


domenica 1 ottobre 2017

Inizio d'autunno... plumbeo

In questo blog ci occupiamo esclusivamente delle questioni naturalistiche.

Impossibile però non annotare, aprendo una breve parentesi, che Seregno in questi giorni vive purtroppo un clima plumbeo, che nulla ha a che vedere con la meteorologia. Chiusa parentesi.

Il laghetto è un'oasi di pace, lontano dalla vicende umane e dal tempo, in sospeso fra un'estate finita e un autunno appena percettibile.  



Fauna

Come sempre, alle presenze consuete, si aggiunge qualche novità.

Tipiche di questa stagione sono le libellule della specie Sympetrum striolatum. Meno scontata la farfalla, una Lasiommata megera, e inaspettata, in questa stagione, la rana verde. 


Sympetrum striolatum

Lasiommata megera, posata ad ali chiuse su un fiore di lavanda

Idem vista con le ali aperte. Probabilmente un maschio

Rana verde

Nuovo avvistamento

Del tutto nuova è la visita al laghetto di una balia nera, colta durante un bagnetto da Carlo S.
La lista degli uccelli avvistati non cresceva da quasi 2 anni. Ora arriva a 23.