sabato 16 gennaio 2021

Disgelo

In questa prima parte di gennaio il laghetto è stato ghiacciato, ma non si è mai formata una lastra consistente. Anzi oggi il ghiaccio si è sciolto in buona parte, ma siamo in pieno inverno e probabilmente si riformerà.

Le temperature notturne a Seregno scedono spesso sotto lo zero e fino -3°C nell'abitato e a - 4°C in periferia.

Il bacino piccolo 

Questa parte del laghetto è meno profonda, gli alberi senza foglie non la lasciano più in ombra e gli arbusti la riparano dal vento. Sarà forse per questo che qui il ghiaccio si è sciolto prima.

Il ghiaccio è quasi sparito. Qualche traccia resta sulla riva a destra.

Il bacino grande

Qui l'acqua più profonda, fino a 1,5 m, impedisce rapidi sbalzi della temperatura. 
Presso i massi che riflettono i raggi del sole, quando c'è, è più facile il disgelo. Ne beneficiano le ninfee che cercano di sopravvivere.
Nella zona del deflusso è forse lo scorrimento dell'acqua che frena il congelamento. Questo è il luogo preferito dagli uccelli, che vi scendono a bere e anche a  lavarsi le penne, incuranti del freddo.
Nel mezzo del bacino la neve e il vento hanno piegato e semidistrutto il canneto (tifeto).  


La zona dei massi è libera dal ghiaccio.  Le foglie delle ninfee,
per quanto provate, sono ancora verdeggianti. 


Pochissime sono in questo inverno le infruttescenze delle tife sopravvissute alle intemperie. Alcune sono rimaste intatte in un angolo più riparato. 

In questo gruppetto se ne contano sette.


Gli ontani, amano avere le radici vicino all'acqua. Sulle rive del laghetto si moltiplicano spontanemante e fin troppo. Al momento se ne contano 7. Discndono tutti da un ontano che era stato piantato nel parco fin dalla sua creazione, sotto i fili dell'alta tensione, lontano dall'acqua. Morto da tempo, aveva sparso i suoi semi, che hanno dato vita a una catena di discendenti. Quasi ogni anno spunta qualche piantina, che non sempre sopravvive, magari spezzata accidentalmente o tagliata durante le periodiche pulizie delle rive. 

Le infruttescenze dell'ontano attirano parecchi uccelletti.

martedì 12 gennaio 2021

Il gelo

Dopo l'Epifania siamo passati in zona gialla (il 10 era arancione essendo domenica) e così si puo visitare senza problemi il laghetto, dove però non c'è molto da vedere, dato che è tutto congelato.

Il sole è basso e produce ombre lunghe.

Il bacino piccolo

Il bacino grande





In qualche punto della superficie il ghiaccio è disciolto. Qui
siamo sul lato ovest del bacino grande. L'acqua nei momenti
meno freddi trabocca e defluisce sul prato, oltre il recinto.

L'acqua fuoruscita  dal laghetto si è ricongelata

Uccelli

La presenza degli uccelli è una piacevole attrattiva. Serve però pazienza e fortuna per fotografarli. Questa volta ci dobbiamo accontentare delle riprese incerte di un lucherino e del pettirosso.  
 
Seminascosto fra i rami di un ontano, uno dei lucherini.
Si ciba delle infruttescenze, simili a pignette, visibili in foto

Il pettirosso compare per un istante vicinissimo, ma in una
zona in ombra. Il tempo di scattare malamente la foto.

domenica 10 gennaio 2021

Son sei gallinelle, son tutte belle...

In questi giorni il Copernicus Climate Change Service (C3S) ci dice  che il 2020 è stato l'anno più caldo per l'Europa, e pari al 2016 quale anno più caldo di sempre per il pianeta, confermando l'avanzare del riscaldamento climatico. Non è questo il solo guaio che stiamo vivendo.
 
I positivi da coronavirus sono infatti in aumento, e questo è il secondo guaio, in un momento che non si sa nemmeno se definire come seconda o terza ondata. Oggi però passiamo da zona rossa ad arancione, almeno temporaneamente. 
 
Ne approfittiamo per andare a controllare le condizioni del laghetto, che, come previsto, è ghiacciato: la temperatura scende da qualche notte sotto lo zero.

Ghiaccio fra i giunchi della riva e le tife del canneto piegate dalla neve.

Nuovi alberelli

 
Giunti nel Parco abbiamo notato, a est del parcheggio, un gruppo di nuovi alberelli, ben visibili perché avvolti in una reticella di protezione verde (schelter). Sono troppo piccoli per riconoscerne la specie. Bisognerebbe osservare le gemme, ma vedremo in primavera. Con quelli già messi a dimora da tempo, più o meno della stessa altezza, ne abbiamo contati una dozzina. Non sappiamo chi siano gli autori della piantumazione, che in ogni caso ci sembra un'ottima iniziativa.
 

In questa zona del prato, qui più che altrove nel Parco, sono spuntate decine e decine di pratoline. Vai a capire la natura. 

Un po' stentata ma è una pratolina in fiore


Annotiamo che qualcuno è riuscito a rompere la stecca in legno di una panchina, oltre che il rinforzo in ferro sottostante. 

Qualche sguardo al laghetto

 
Il bacino piccolo completamente ghiacciato

Il bacino grande verso il ponticello

Il tifeto visto dai massi

Il bacino grande dalla riva ovest.
In primo piano un bel giunco

Il ghiaccio

La superficie dei due bacini è coperta da un'unica lastra che ha risparmiato solo zone minime presso i massi e dove tracima l'acqua quando è troppa. Per il resto è intatta (senza fratture e manomissioni), anche se non sembra particolarmente spessa.  Lo diventerà se le temperature non si alzeranno. 

Non si vede alcuna forma di vita animale, salvo gli uccelli. 


Una foglia di ninfea nella morsa del ghiaccio



Uccelli, pettirosso e gallinelle

Numerosi gli uccelli che svolazzano, spesso in piccoli gruppi, intorno al laghetto. Si posano sugli alberi, sui rami bassi dei cespugli, per poi scendere a volte sul ghiaccio dove beccano qualche seme o trovano un po' d'acqua. 

Numerose anche le tracce lasciate dalle loro visite sotto le chiome degli ontani. 

Numerosi i segni (macchiette bianche) della frequentazione aviaria...

 
... e ben visibili

In questa stagione, un pettirosso, forse proprio uno solo, sembra che si sia accasato qui. Come il merlo non teme la presenza umana, a differenza degli altri uccelletti che spariscono appena ci si avvicina. 

Le gallinelle son presenti in ogni stagione, ma raramente si fanno vedere. Oggi invece... con grande stupore ne abbiamo contate sei, tutte belle e in carne!

Si pensava che fossero al massimo quattro. Questo significa che il laghetto riesce a nutrire una discreta popolazione, almeno finora.




Nella foto si vedono sei gallinelle, alcune probabilmente giovani dell'anno
in corso, ma ormai si fatica a distinguerli dagli adulti, almeno da lontano.