domenica 24 marzo 2019

É primavera

Oggi 21 Marzo è primavera... e lo è già da un giorno. L'equinozio infatti, che segna l'inizio astronomico della nuova stagione, si è verificato ieri, 20 marzo, e così avverrà per i prossimi anni. Ci dovremo abituare alla nuova data.

Per la verità le piogge scarse e il vento fresco da nord hanno un po' smorzato il vigore della natura. Pochi sono i fiori nei prati e sugli alberi, che tuttavia non sono mancati all'appuntamento. E anche la fauna mostra qualche ritardo nel risvegliarsi.

Il vialetto di accesso al laghetto


Sempre bella ma meno vistosa quest'anno la fioritura dei Prunus pissardi. Alcuni alberi del vialetto forse sono morti.




Il bacino piccolo


Sulla riva e anche fra le aiuole della spirea e del pennisetum spuntano sempre più alberelli di ogni genere, tutti cresciuti spontaneamente. Fra questi svetta un salice piangente, ultimo a perdere le foglie e primo a rimetterle. Sotto la sua chioma crescono un paio di pruni, uno a foglie verdi e uno a foglie rosse, entrambi con qualche fiore.  



Nell'aiuola


Il prugnolo, fiorito di bianco, attira vari insetti pronubi forse api e ditteri sirfidi.

Il corniolo sta andando ormai in seme.




Il bacino grande


Il vento ha spazzato il canneto nei giorni scorsi e ha piegato le tife al centro del bacino.

Le gallinelle non vi si possono più nascodere, ma dovrebbero essere presenti (lo erano alcuni giorni fa) e probabilmente avranno trovato rifugio  altrove, forse fra il pennisetum sulla sponda sud del bacino piccolo.  

Stanno crescendo invece le tife nuove lungo le rive, assieme ai gigli d'acqua (Iris pseudacorus) e ai giunchi. .





Vari sono i Prunus pissardi spuntati in loco. Questo sotto si è intrecciato alla recinzione, sul retro, lato ovest.  



Le condizioni dell'acqua


Il livello è costantemente alto. Non fa caldo, ma l'acqua non è più così trasparente come nelle giornate fredde invernali, forse perché mossa dal vento, La temperatura si aggira in superficie fra i 10 e gli 11 °C. Anche presso i massi, riscaldati dal sole arriva a mala pena a 16 °C.  Le foglie delle ninfee, sopravvissute durante l'inverno,  sembrano ora ingiallite e  morte.

Non si vedono né pesci né tartarughe.

Il punto più caldo, forse perché riparato dal vento e soleggiato, è sulla riva est del bacino piccolo, dove si sentono i tuffi di qualche rana, quando ci si avvicina, e dove sopravvive l'unica foglia verde di ninfea.

Molto più caldo è un angolino del ponticello, dove, non a caso, si crogiola al sole una lucertola.


 


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