Domenica e lunedì di pioggia. Non fa freddo e verso le 16 arriva un po' di sole. Il prato a fianco del laghetto si anima di farfalle. Si tratta di specie piuttosto comuni, ma sempre piacevoli da vedere.
Il prato non è propriamente pensato per le farfalle, ma quest'anno di fatto lo è stato.
Vedi una scheda in fondo a questo post sui
Prati per Farfalle.
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Icaro, Polyommatus icarus |
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Un gruppo di otto esemplari di icaro |
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L'icaro è la farfalla più diffusa nel Parco Falcone Borsellino,
almeno in questo periodo |
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Un paio di megere |
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Argo bronzato, Lycaena phlaeas |
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Megera, Lasiommata megera. Esemplare un po' malandato |
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Macaone, Papilio machaon |
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Croceo, Colias crocea. La foto è sfuocata e purtroppo le ali sono chiuse.
Tuttavia documenta la presenta di questa bella specie.
Altre farfalle presenti ma non fotografate sono le cavolaie minori. |
I prati delle farfalle
Quest'anno [2015] si è registrata qui una straordinaria abbondanza di farfalle.
L'estate è stata molto calda, ma questo dato, caso mai, avrebbe dovuto giocare a sfavore dello sviluppo delle farfalle. L'elemento che lo ha invece favorito è stato la grande varietà di erbe e fiori presenti nel prato.
Paolo Palmi entomologo specializzato in lepidotteri, incuriosito, è venuto a trovarci al laghetto. Ci ha dato questa spiegazione e consiglierebbe per il futuro di provvedere a sfalci differenziati.
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Il prato intorno al laghetto, ricco di fiori selvatici vari
è frequentato da numerose farfalle |
I prati all'inglese, sempre perfettamente verdi e rasati, richiedono molta manutenzione, molta acqua, concimi e altre cure. Inoltre sono delle monoculture, poverissime da un punto di vista ecologico.
Per le nostre città, dotate di discrete superfici a verde, che non sono in Inghilterra dove non fa mai caldo e piove spesso, adeguare tutti i prati al modello inglese è un'impresa praticamente ed economicamente insostenibile.
Da tempo si pensa di utilizzare associazioni di erbe locali, magari moderatamente mescolate ad altre alloctone per ottener prati duraturi, resisteni alla siccità, magari con fioriture scalari, con buoni effetti decorativi e bassi costi di manutenzione. Impossibile? Fra i primi ci hanno pensato proprio gli inglesi, per esempio per le Olimpidi di Londra.
http://www.bbc.com/news/uk-england-london-11137097 Loro li chiamano
wildflowers
Qualcosa si muove anche in Italia e anche vicino a noi.
Al
Bosco delle Querce di Seveso c'è un prato gestito appositamente per favorire la biodiversità con un minimo di manutenzione. Viene sfalciato una volta all'anno fra settembre e ottobre. Altri preferiscono eseguire due tagli all'anno, in estate e in autunno, pensando ad una maggior fruibilità umana.
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Un cartello illustra le finalità del prato delle farfalle |
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Il prato delle farfalle di Seveso |
Nella nostra zona un'altra esperienza, che mira a conciliare esigenze estetiche ed ecologiche è al
Parco di Villa Borromeo a Cesano. si tratta di un giardino storico all'italiana nel centro della città.
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Il Parco Borromeo. Al centro il laghetto, sullo sfondo il Palazzo. |
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Zone a "prato selvatico (sfalci differenziati)" presso il laghetto, indicate dalla frecce |
Del laghetto del Parco Borromeo avevamo palrato qui:
http://laghettosancarlo.blogspot.it/2012/10/laghetti-simili-in-brianza.html
Altri tentativi sono stati effettuati o sono in corso in vari luoghi d'Italia, come a Pavia,
Aosta, Ferrara, Cremona, Pisa e forse altrove, mentre sembrano
più consolidate analoghe attività negli USA, nei paesi del Nord Europa e nella vicina Svizzera.
Gli obiettivi che si prefiggono queste esperienze sono vari. Tra questi:
- Proteggere la biodiversità
- Salvaguardare le specie locali
- Individuare tipologie di verde più sostenibile
- Diminuire i costi di manutenzione
- Migliorare il paesaggio
Link
Alcune esperienze italiane
Altri riferimenti
Aziende specializzate italiane
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