Farfalle

Le farfalle del laghetto


Fra le tante forme di vita che ci si aspetta di trovare al laghetto non sono così scontate le farfalle. 
Eppure occorre prendere atto che ce ne sono e, a volte, anche parecchie. Ci riferiamo alle farfalle diurne o ropaloceri, ma non manca qualche farfalla notturna o falena.

I mesi più adatti per incontrarle vanno da aprile a settembre, ma alcune specie, fra cui ad esempio la Vanessa atalanta, si possano vedere anche in pieno inverno, nelle giornate più belle.

Le farfalle diurne adulte sono attirate soprattutto dai fiori che, negli ampi prati attorno al laghetto, possono essere abbondantissimi, ma a volte possono mancare quasi completamente. Le fioriture variano con le stagioni ma sono molto condizionate dagli sfalci. Per fortuna le farfalle trovano ambienti adatti alla loro sopravvivenza nei giardini e nelle aree incolte che alla periferia di Seregno non mancano.   


Nell'area del laghetto l'aiuola è la zona che le attrae maggiormente. Sulla buddleia (detto anche albero delle farfalle) è infatti abbastanza facile vedere il podalirio. Ma anche la verbena e la lavanda hanno una notevole capacità di attrazione dei lepidotteri. 

Perché le farfalle possano vivere occorrono due categorie di piante, quelle nutrici dei bachi per la prima fase di sviluppo e quelle fornitrici di nettare per lo stadio adulto. Al laghetto ci sono soprattutto queste ultime.

Ma da dove arrivano le nostre farfalle?


Alcune sono migratrici e possono arrivare da molto lontano. La vanessa del cardo, vista più volte, potrebbe arrivare dall'Africa.

La maggior parte però è stanziale e proviene probabilmente dai dintorni (orti, giardini, prati incolti, ecc), dove evidentemente devono esserci le piante nutrici necessarie. Per alcune specie le nutrici sono molto specifiche ed è facile immaginare che in un ambiente così urbanizzato come il nostro scarseggino.

Tuttavia sono due aspetti non vanno sottovalutati.
Oggi le farfalle sono molto in difficoltà perchè gli spazi aperti, che loro preferirebbero, come la campagna coltivata e le zone incolte, nelle nostra zona sono quasi scomparse e le poche rimaste sono molto inquinate. L'agricoltura, seppur residuale, riempie di veleni i campi ed elimina ogni erba selvativìca, rende difficile la vita degli nsetti.
Secondo l'entomologi Gianumberto Accinelli, potrebbero trovare un ambiente favorevole proprio negli spazi verdi cittadini, parchi, giardini e balconi compresi. Per chi fosse interessato consigliamo un paio di iniziative interessanti:

L'importanza del prato selvatico


Un ambiente ideale sarebbe il prato selvatico, un prato cioè dove l'erba viene tagliata un paio di volte all'anno, per evitare che le erbe diventino troppo alte (alla lunga si si trasformerebbe in un bosco) e per garantire una buona accettazione da parte dei fruitori del parco. Alcuni studi dimostrano che dove sono presenti più specie di erbe spontanee maggiore è la varietà di farfalle. 

I prati attorno al laghetto, si sono arricchiti  nel tempo di erbe selvatiche, ma vengono tagliati di frequente limitando lo sviluppo, la varietà e le fioriture. L'epoca dei tagli è determinante perchè favorisce le specie che sono riuscite a far maturare i loro semi e, al contrario, impedisce le riproduzione deìi quelle con semi tardivi. Basterebbe lasciare crescere la vegetazione anche solo in alcune zone delimitate. Questa cosa si fà per esempio al Parco della Villa Borromeo a Cesano Maderno e al Bosco delle Querce di Seveso.
Megli ancora sarebbe procedere a sfalci a zone, in modo da consentire la fruttificazione di una gamma più ampia di specie erbacee.


Altre idee per la conservazione delle farfalle


Ancora a sviluppare...

Cerchiamo qui di fare il punto sulle specie avvistate.


Quella che segue è ben lontana da essere una check list. Per ora è semplicemente un indice in elaborazione delle farfalle avvistate e fotografate, dove si mescolano nomi scientifici a quelli volgari.

Tempo al tempo...
  1. Argynnis paphia
  2. cavolaia
  3. Colias crocea
  4. farfalla
  5. Iphiclides podalirius 
  6. Lasiommata megeria 
  7. Pieris rapae 
  8. Polygonia c-album
  9. Polyommatus icarus + Polyommatus cf. icarus
  10. Pyrgus malvoides 
  11. Vanessa cardui

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