Al laghetto è iniziata la stagione delle libellule rosse. Stiamo parlando dei Sympetrum striolatum (e specie simili) maschi, più vistosi delle femmine, che abbondano fino alle soglie dell'inverno.
Si notano ancora moltissimi steli dei fior di loto, ma qua quelli con il fiore dischiuso non arrivano a 10. La maggior parte degli steli porta il frutto acerbo, mentre alcuni hanno ancora qualche bocciolo. Va detto che il loto ha invaso il bacino grande e andrebbe diradato, ma questo avviene tutti gli anni.
Le ninfee fiorite, sempre nacoste sotto le foglie, sono solo 3. Continueranno a fiorire più a lungo del loto. .
Ma iniziamo con le immagini da una novità: un sirfide (dittero) che sembra un'ape, da noi non molto comune, e più frequente nella macchia mediterranea: un Ertistalinus taeniops, inconfondibile per gli occhi striati, tanto che qualcuno lo chiama mosca tigrata.
L'erba tagliata
Arrivando al parco notiamo che l'erba è stata nuovamente tagliata.
A terra rimangono pochissimi fiori fra le erbe più basse. Qualche insetto ne approfitta, come questa farfallina, posata su un fiore del trifoglio rosso. Si trata di un argo bronzato (Lycaena phlaeas).
Il cespuglio sotto il gelso
Sulla sinistra, poco prima del laghetto si è formato un ammasso vegetale con un gelso e un sambuco. I rami arrivano a terra e al suolo l'erba non è stata tagliata. Restano così della margherite. Il tutto è preso d'assalto da un bailamme di insetti. Qui vediamo il primo Sympetrum, oltre a varie vespe.
Sulle margherite non manca qualche insettino
Nel recinto del laghetto
Entrati dal cancello ci accoglie la spirea, che ha ributtato qualche nuovo fiore accanto a quelli già in seme.
L'acqua è limpidissima e numerosi pesci appaiono fra i ciuffi del ceratofillo
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