venerdì 20 gennaio 2017

Insensibili al freddo?


Gli uccelli hanno una temperatura corporea superiore a quella dell'uomo (circa 40 - 42  contro 37 °C). Inoltre consumano molta energia per volare e quelli più piccoli disperdono più calore per le loro stesse dimensioni (rapporto volume superficie sfavorevole).

C'è da chiedersi come facciano a sopravvivere al freddo, che sembrano sopportare senza sofferenza.

Proviamo a darci qualche risposta, pur parziale. 

Le migrazioni


Per prima cosa molti uccelli migrano verso zone più calde e dove le ore di luce durano di più. Rondini e rondoni, per esempio, sono in Africa già da un pezzo e molti degli uccelli che vediamo qui, hanno abbandonato luoghi più freddi, dove nella bella stagione si sono riprodotti. Qui trovano un clima meno rigido e hanno più tempo per racimolare ogni giorno il cibo necessario. Spinti dalla fame però sono spesso costretti ad avvicinarsi all'uomo. Questo è il motivo per cui vediamo solo d'inverno uccelli, come i pettorissi, che in realtà, sono parzialmente presenti anche nel resto dell'anno. 


Il merlo gonfia le penne così da trattenere aria intorno al corpo.L'aria fermata dalle piume è un ottimo
isolante termico. Gli uccelli non hanno bisogno di coprirsi con un piumino come facciamo noi, ce l'hanno già

La difesa passiva


Gli uccelli si proteggono dal freddo in vari modi. Per esempio irrigidendo i muscoli e gonfiando le penne, un po' come noi rizziamo i peli quando ci viene la pelle d'oca. Ottengono lo stesso effetto dei nostri piumini, sfruttando il potere isolante dell'aria che resta improgionata dalla loro piume. Inoltre, per una protezione integrale, nascondono la testa, becco compreso, e le zampe fra le ali. Se questo non basta tremano, come facciamo noi, così che il movimento li scalda. Poiché però consuma energia possono farlo solo per un tempo limitato.

Alcuni uccelli, durante la notte, si stringono l'uno all'altro in modo da diminuire la dispersione di calore. Forse è questo che permette alle gallinelle del laghetto di dormire sul ghiaccio, su un materassino di foglie, come immaginiamo che facciano.Non ne abbiamo però la conferma.
 

Il pettorosso, che pure gonfia le penne, cammina tranquillamente sul ghiaccio.
Gli uccelli dispongono di una struttura fisiologica molto diversa dalla nostra che permette, per esempio, ai pinguini di resistere a temperature bassissime e a certe oche di volare per migliaia di chilometri ad alta quota, al buio e con aria gelida. Forse è grazie a questa particolarità che al laghetto vediamo  pettorossi, merli e gallinelle passeggiare sul ghiaccio come se fossero a loro agio.   

I cardellini vivacissimi, si spostano in piccoli gruppi. Di certo il loro continuo
movimento scalda il corpo,ma richiede anche molta energia, cioè cibo.
Qui sono sul tiglio, controllano la situazione, prima  di scendere a bere. 

L'alimentazione


Gli uccelli consumano molta energia, specie se sono di piccola taglia e quando volano. Di conseguenza devono cibarsi in abbondanza. Pare che i più piccoli debbano ingerire ogni giorno cibo per un peso da un quarto fino a un terzo del loro corpo. Oltre alla quantità hanno bisogno di energia concentrata, che trovano nei grassi, sia nelle sostanze oleose dei semi che nei lipidi animali. D'inverno anche gli insettivori si devono accontentare di una dieta largamente a base di semi. 

Pare che il pane, che spesso si vede sparso al laghetto, non sia adatto per due motivi: primo perché è salato e poi perché la sua mollica produce gonfiore allo stomaco. Così dicono molti esperti. In ogni caso il pane contiene essenzialmente carboidrati e pochi grassi.

Il periodo più critico per l'alimentazione è quello dell'innevamento, che quest'anno non si è ancora verificato. É quello il momento in cui la natura effettua la più dura selezione.   


Eccoli sul ghiaccio parzialmente liquefatto a bere.Non temono di tenere
per qualche secondo le zampette nell'acqua gelida.

Per maggiori informazioni su come gli uccelli si difendono dal freddo vedi qui:
http://www.lipu.it/... come-fanno-gli-uccelli-ad-affrontare-il-freddo-dell-inverno

giovedì 19 gennaio 2017

Una risorsa per gli uccelli

Chi potrebbe immaginare che un laghetto completamente ghiacciato possa attirare degli uccelli? E invece è proprio così. Qui trovano almeno da bere, ma a quanto pare anche qualcosa da mangiare. Si tratta per la maggior parte di uccelli svernanti, cioè che passano l'inverno in zona. Altri sono probabilmente stanziali, almeno parzialmente, come i pettorissi, i cardellini e le cince, ma che non nidificano nell'area del laghetto.  

Gli unici che nidificano e permangono qui sono le gallinelle d'acqua, almeno nove, secondo la conta dell'altro giorno di Carlo. Non è da escludere poi che qualche merlo faccia il nido nei cespugli. Di fatto in inverno i merli sono molto più numerosi.   

Per quanto riguarda il cibo bisogno dire che qualche frequentatore premuroso, contravvenedo alle regole, portano spesso del pane. Se si trattasse di qualche briciola o di un pugno di semi, non sarebbe una infrazione così grave, ma a volte si vedono intere pagnotte sul ghiaccio.

In ogni caso non si può negare che il laghetto costitisca una preziosa risorsa per moltissimi uccelli. 

Alcuni pettirossi sono stanziali, ma in inverno il loro numero aumenta con i migratori che scendono
dalle montagne o che arrivano dai paesi del nord. Al laghetto non manca mai qualche esemplare in visita.


Anche i cardellini sono parziali migratori. Nella bella stagione però al
laghetto non si sono mai visti.

La cinciallegra, avvistata per la prima volta, è un insettivoro
diffidente che vive nei boschi ma anche nei parchi cittadini alberati.
In questa stagione il laghetto, oltre all'acqua, non ha insetti da offrire.

Luì piccolo (da verificare?). Già visto altre volte, ma mai comuna.
Il luì in fase di atterraggio sul corniolo, arbusto dell'aiuola
Merlo e gallinella si contendono qualche seme sul ghiaccio

mercoledì 18 gennaio 2017

Cardellini

Il tempo si mantiene costante: la temperatura scende sotto zero di notte e si fa più mite di giorno con un discreto soleggiamento. Le giornate si sono allungate sensibilmente. 

Il laghetto è allietato dalle fugaci incursioni dei cardellini e di altri uccelletti.

Cardellini




Altri uccelli


 Un pettirosso si abbevera

Finguello?

Ogni tanto pasaano di corsa le galinelle, sempre ben defilate


lunedì 16 gennaio 2017

Le gallinelle d'acqua resistono

Un ghiaccio spesso ricopre il laghetto, ma nelle ore meno fredde il sole ne scioglie un pochino verso i massi o nel canneto, dove spuntano gli steli delle tife, quanto basta per far accorrere gli uccelli ad abbeverarsi.  Carlo S. non si lasciato sfuggire l'occasione per fotografarli.

Cardellini

Fra questi numerosi i merli e più insoliti i cardellini. Chiassosi e vivaci si muovono in piccoli gruppi. Si posano su qualche albero da dove scrutano la situazione, scendono sul ghiaccio il tempo di bere e subito si involano. 






Gallinelle d'acqua


Le gallinelle d'acqua, che sono uccelli selvatici e liberi, se ritengono il luogo inospitale non ci mettono molto a migrare altrove. C'è da temere che non gradiscano il ghiaccio, ma, a quanto pare, non è così. Carlo ne ha contate ben nove mentre, una alla volta, attraversavano il laghetto da una parte del canneto all'altra.

L'inverno è comunque un periodo durissimo per gli animali selvatici e, a parte il freddo e la scarsità di cibo, ci sono delle malattie. Due anni fa, in questo periodo, una moria, di cui non si seppe la causa, colpì alcune gallinelle. Speriamo che quest'anno riescano a cavarsela meglio.   

Non si fanno vedere facilmente. Escono dai loro nascondigli, sempre guardinghe, solo se non disturbate da cani, da esseri umani o da rumori. Nei momenti più tranquilli passano sotto la rete del recinto e si spingono a razzolare nel dintorni, pronte a rientrare nel canneto al minimo accenno di pericolo.

 

Altri uccelli



Ecco un paio di fringuelli, maschio e femmina, forse alla ricerca di acqua o di qualche seme nel canneto


 

mercoledì 11 gennaio 2017

Aggiornata la pagina delle flora

Approfittando di queste fredde giornati invernali in cui è piacevole restare in casa, abbiamo fatto un bilancio di fine anno, cominciando dalle piante osservate.

In quattro anni, dal 2013 al 2016, sono circa 60 le specie vegetali rilevate.

Fra le novità di quest'anno ci sono il ceratofillo comune, la tifa dalle foglie strette e delle viole bianche.

Nel prato esterno al recinto, per la prima volta abbiamo notato delle margherite comuni, fiori spontanei un tempo diffusissimi, oggi non così facili da incontrare, specialmente in un parco pubblico.   


ceratofillo comune Ceratophyllum demersum
tifa a foglie strette (Typha angustifolia)
margherite comuni (Leucantemum vulgaris)


Notizi più dettagliate le potete leggere nella pagina delle FLORA: http://laghettosancarlo.blogspot.it/p/check-list-della-flora.html

lunedì 9 gennaio 2017

Vivere con il ghiaccio

Sono giorni freddissimi. Al mattino la temperatura è scesa a -7,2°C dopo che da un paio di giorni la massima non raggiungeva i 2°C. Solo oggi è arrivata a 4,6 °C (dati della Stazione Meteo Seregno Sud).

Il risultato è che il laghetto è coperto da una lastra di ghiaccio.




Ci si aspetterebbe un paesaggio immobile e cristallizzato e la vita assente. Ma non è così.



Persino il ghiaccio sembra cambiare aspetto ogni giorno. Così ad esempio era ieri, in una foto di Luca C. (che ringraziamo) 



Merli 

Passano da un  ramo all'altro, si infilano sotto i cespugli e poi si spingono sul ghiaccio ai margini del canneto, forse lì trovano qualche seme.






Ma i merli non sono soli

Gallinelle


Se ne stanno nascoste nel canneto, o forse sotto i cespugli del piracanta. Da lì ogni tanto si sente provenire qualche verso.

Una gallinella passa rapida sul ghiaccio e un'altra si fa sorprendere dalla macchina fotografica sul prato.


Il pettirosso

Ci sono altri uccelletti. Ma l'unico che si lasca fotografare è un pettirosso. Se ne va sul ghiaccio a becchettare, chissà cosa. 



E sotto il ghiaccio?

Naturalmente non si vede nulla, ma  sappiamo che i pesci sono adagiati sul fondo dove la temperatura non scende sotto i 4°C.

Insieme a loro nel fango ci sono le rane, le tartarughe e probabilmente uova e larve di molti insetti, tra cui quelle delle libellule.

La vita non si ferma per un po' di ghiaccio, anche se la sopravvivenza è messa a dura prova.