venerdì 31 ottobre 2014

Il pesce gatto

Anche oggi un bel sole.

Il pesce gatto, che era già stato avvistato tempo fa, per prima da una bambina e poi documentato la prima volta il 17 settembre, da L. Natale e C. Sironi con foto parziali (baffi e pinna dorsale), oggi si è fatto vedere a lungo e per intero... (ma forse non ancora abbastanza bene).

Se ne stava immobile, adagiato su un basso fondale, presso i massi in una zona ben soleggiata.
La lunghezza, precedentemente stimata in 50 cm è invece ancora maggiore: circa 60 cm, senza contare i lunghissimi baffi (che si chiamano bargigli).


Che cosa ci fa un pesce gatto nel laghetto? Evidentemente è stato immesso abusivamente, come tutti gli altri pesci del laghetto, che sono dei carassi. La presenza di tutti è scarsamente compatibile con gli anfibi. Non sappiamo se il pesce gatto aggraverà la situazione.

Da dove viene? Non ne abbiamo idea. Comunque nei laghetti di pesca sportiva non è infrequente. Potrebbe essere stato catturato e poi liberato qui. Riesce a sopravvirere fuori dall'acqua a lungo. Potrebbe anche provenire da una vasca da giardino o da un acquario domestico, dove era ospitato finché aveva dimensioni accettabili. Una volta cresciuto troppo, il proprietario se ne è disfatto.


SCHEDA FAUNA

Il pesce gatto

Il pesce gatto è un nome generico a cui corrispondono prevalentemente due specie, il pesce gatto comune o pesce gatto nero e il pesce gatto punteggiato. Quella più comune è in genere di taglia piccola. Tuttavia, per alcuni, può raggiungere la dimensione del nostro.

In realtà esistono moltissime altre specie e probabilmente il nostro è di una di queste altre. 
 
Quello che ci preoccupa è come interagirà con gli equilibri ecologici già precari del nostro ambiente.  

Ci informeremo.

Lo stiamo facendo su FNM, che ringaziamo sempre, qui: http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=243166

Ameiurus melas

In un primo momento sembrava che fosse Ameiurus melas, pesce gatto o pesce gatto nero (per distinguerlo dal pesce gatto punteggiato), che sarebbe la specie più diffusa e introdotta da maggior tempo in Italia (inizio 1800 ?), di origine del Nord America. La lunghezza di 6o cm sarebbe proprio la massima per l'adulto.
Il dato che convince poco è la lunghezza dei bargigli e anche della pinna dorsale.

Clarias sp. 

Ad un analisi successiva è sembrato invece Clarias sp. Il genere Clarias comprende circa 60 specie (per alcuni 100), anche se in Italia sembrano più comuni Claris gariepinus e Clarias batrachus

Clarias batrachus

Qulcuno lo chiama pesce gatto asiatico o pesce gatto camminatore per il fatto che è in grado di spostarsi fuori dall'acqua. Di origine sud asiatica raggiunge rapidamente i  60 cm e 1 Kg di peso.Onnivoro e aggressivo mangia anche piccoli pesci.

Clarias gariepinus (pesce gatto africano)

Di origine africana può raggiungere grosse taglie.  Nel nostro paese non è in grado di riprodursi. Non è chiaro se possa sopravvivere all'inverno. Viene introdotto in laghetti da pesca sportiva.

La sentenza conclusiva

Il parere esperto di Nicola F. : "con queste bestiole ho un minimo di familiarità: chi ha detto Clarias ci ha dato al 50%... il soggetto infatti è un ibrido intergenerico fra Clarias ed Heterobranchus, entrambi appartenenti alla famiglia dei Clariidae. Ha una pinna adiposa che manca in Clarias, e anche se la struttura è quella di Clarias il particolare è determinante; questi ibridi sono ormai molto comuni sui mercati ittici: vengono prodotti in ittiocoltura, credo per i consueti motivi di tasso di accrescimento superiore rispetto alle specie parentali, e destinati ai laghetti di pesca sportiva nei mesi estivi; prevedibile, anche se disdicevole, che qualche soggetto venga catturato e liberato qua è là.
Ovviamente non esiste nessuna possibilità di acclimatazione alle nostre latitudini. La temperatura critica per i Clariidae è compresa, secondo le specie, in un range che non scende mai al di sotto dei 15° C, e a temperature inferiori, non sopravvivono per più di qualche giorno" 


Si ringrazia FNM, tutti gli intervenuti qui: link e in particolar modo Nicola (ugandensis) che sembra aver chiuso la faccenda  

Heterobranchus

Un genere di pesci africani che camminano e respirano fuori dall'acqua (airbreathing catfishes ). Misurano da 64.0 cm a 150 cm e contano 4 specie: H. bidorsalis H. boulengeri H. isopterus e H. longifilis
 
H. longifilis è la specie d'acqua dolce più grande dell'Africa meridionale, raggiungendo 150 cm di lunghezza e il peso di 55 kg.

Link:  

 





mercoledì 29 ottobre 2014

Luì piccolo

Oggi finalmente il sole.

E con il sole e la pulizia del laghetto tante piccole sorprese nelle bellissime foto di C. Sironi: luì piccolo, l'intera famiglia delle gallinelle e una nuova specie di libellula.

Lui piccolo su un rametto dell'ontano

Da qualche tempo notavamo che nel canneto si muovono svolazzando degli uccelletti. Con la ripulitura del laghetto ora è più facile avvistarli.

Luì piccolo


Luì piccolo fra le tife

Luì piccolo sull'ontano

 
SCHEDA INFORMATIVA AVIFAUNA

Luì piccolo  (Philloscapus collybita)

Lungo 10,5 - 11 cm è di colore bruno chiaro oliva sopra e fulvo - giallastro sotto.
Ama frequentare i cespugli e, nel nostro caso, il canneto. Nidifica anche a livello del terreno fra arbusti fittamente ramificati, nei boschi e nei parchi al margine di spazi aperti.
Si ciba di insetti e larve che trova sulle piante o cattura in volo e in autunno anche di bacche. 
Migratore, sverna anche alle nostre latitudini e forse nidifica.
Sarà interessante osservare fino a quando resterà in zona.
Ha un comportamento irrequieto: muove spesso le ali e la coda.
Si riconosce anche seza vederlo dal canto caratteristico costituito da ripetuti zip-zap, tsiff-tsiff

Link


Dietro le bacche di pyracanta l'uccellino non è a fuoco, ma si capisce
benissimo che si tratta di un pettirosso

Le gallinelle


La famigliola al completo? Qui si contano 7 individui. Dovrebbero mancarne 3. Un fequentatore del parco
sostiene che qualche piccolo potrebbe essere stato catturato dalle cornacchie.  

Pullo dell'ultima nidiata. Non ha ancora il becco arancione.

Un esemplare della prima nidiata.
Il becco comincia a colorarsi.

Uno dei 2 adulti.
Ha i colori vivi e il becco con placca rosso acceso


Libellule 

Nella foto di C. Sironi il primo avvistamento per il laghetto di Sympetrum meridionale! La lista delle specie del laghetto si allunga.

Una coppia di Sympetrum meridionale, unita in tandem, cerca il luogo adatto
alla deposizione delle uova. La femmina è dietro. Il maschio le sta davanti e
la sostiene tenendola per il collo con gli appositi cerci 

lunedì 27 ottobre 2014

Grandi pulizie

Nei giorni scrosi ci sono stati un paio di cambiamenti.

Il clima, dopo qualche giornata di forte vento, ha voltato pagina. Temperatura in calo e al mattino cieli grigi, che nel corso delle giornate dovrebbero aprirsi a un po' di sole. Dovrebbero, ma per esempio non oggi.


L'altra novità è che sono stati completati i lavori di contenimento della vegetazione acquatica e di pulizia che,  iniziati qualche tempo, fa erano stati sospesi per non disturbare la fauna.






L'aspetto del laghetto è ora decisamente più ordinato e aperto. Lo sguardo lo attraversa liberamente in varie direzioni. É più facile così osservare e fotografare alcuni uccelletti che sembrano averlo adottato come loro dimora abituale o forse temporanea se migratori. E anche le gallinelle, che prima si muovevano da una parte all'altra seminascoste dal canneto, ora vengono più frequentemente allo scoperto.

Luì piccolo

Pettirosso

Gallinelle

mercoledì 15 ottobre 2014

L'autunno si presenta...

Dopo giorni di cielo grigio e qualche piovasco, oggi è tornato il sole. L'autuno mostra qui i suoi segni più lievi. 

Purtroppo e nemmeno troppo distante, la stagione si è presentata con ben altro volto. Il maltempo ha colpito  duramente  Genova, il Basso Piemonte, Parma, Modena, la Maremma e infine anche Trieste. Pare che a Gavi, in provincia di Alessandria siano caduti 380 mm di pioggia in sei ore. Il 14 ottobre a Seregno ne sono caduti 20 mm, che non sono pochi, ma in una intera giornata.

Per tornare al nostro laghetto in effetti il livello, grazie alle piogge, non si è ulteriormente abbassato, anche se il rabbocco automatico sembra sospeso.  

Una libellula Sympetrum striolatum ha catturato un dittero (un moschino? per il suo pasto)

Flora

La vegetazione comincia a mutare verso toni più caldi.


Dalla zona dei massi ninfee verde smeraldo si
mescolano a foglie di loto rinsecchite

I tigli preso il laghetto hanno già le foglie dorate.

Le gallinella se disturbate tornano frettolosamente a rifugiarsi nel canneto

Una ninfea tenta una nuova fioritura a fine stagione


uno dei tre fusti di ontano se la passa male ed è
assalito da piccoli funghi

Uno dei funghi sulla corteccia dell'ontano

 Lucertole

Approfittando del sole le lucertole si scaldano sulla staccionata



Un erba gradita... 

... alle farfalle e agli imenotteri
La verbena è ancora fiorita e sembra calamitare imenotteri
e farfalle, più che la buddleja, nota anche come "albero delle
farfalle" che, nei pressi, è ormai sfiorita .

Farfalle

Polyommatus icarus (icaro)

Polyommatus icarus

Pieris rapae (rapaiola o cavolaia minore). Idem nelle foto seguenti


Libellule

Sul laghetto volavano un paio di aesnidi che non si sono mai posate e vari sympetrum, un paio accoppiati in tandem (il maschio regge, con appositi apici detti cerci, la femmina per il collo). Altri sympetrum se ne stanno sulla staccionata a riscaldarsi.

Un primo Sympetrum striolatum posato al sole
Le immagini seguenti si riferiscono ad un altro Sympetrum striolatum
Nella prima foto se ne sta tranquillo a prendere il sole. Improvvisamente si leva in volo, apparentemente disturbato dalla macchina fotografica troppo vicina, ma non è così. 
La seconda foto è scattata dopo soli 18 secondi. La libellula è nel frattempo tornata al suo posatoio: No si curava affatto della presenza umana. Fra le mandibole stringe un insetto, 
Nelle foto seguenti cerca di inghiottirlo impegando parecchio tempo. 
La sequenza conferma la formidabile abilità di volo, la capacità visiva, e l'istinto predatorio della libellula.    





sabato 4 ottobre 2014

Non solo gallinelle

É abbastanza facile osservare le gallinelle al laghetto. Non per niente sono le beniamine dei frequentatori del parco, anche se a dir la verità ogni tanto qualcuno dice di non averle mai viste. Infatti se ci si avvicina laghetto facendo rumore o accompagnati da un cane le gallinelle spariscono dalla vista. 

Occorre stare in silenzio e fermi, magari seminascosti sul ponticello (ricordiamo che i cani non possono entrare). Le gallinelle controllano la situazione dal canneto e appena si sentono sicure, salgono sul praticello a razzolare. Le più coraggiose oltrepassano anche la recinzione esterna. Se qualcuno le disturba tornano immediatamente verso l'acqua, dove si sentono protette.

Meno facile è distinguere le tre generazioni di gallinelle, gli adulti, che dovrebbero essere due, i primi nati a maggio, che dovrebbero essere cinque e gli ultimi nati di giugno, che sarebbero tre. Sul numero stiamo sul vago perchè raramente si presentano tutti insime ed essendo volatili, qualche individuo della famigliola, potrebbe essere migrato altrove.

Di seguito vediamo, nelle foto di C. Sironi, due pulli mentre discendono la riva per nascondersi nel canneto. In primo piano uno dell'ultima nidiata, più esile e con i colori sbiaditi, in secondo piano uno dei fratelli maggiori con i colori più accesi, ma con il becco non ancora di colore arancione vivo come i suoi genitori.   
 




Numerosi sono gli uccelli che frequentano il laghetto. In questi giorni è facile vedere e sentire dei piccoli regoli che svolazzano fra il salice, la staccionata e il canneto. Per ora non siamo ancora riusciti a fotografarli. Speriamo che ci riesca il Sironi che in questo campo ci sa fare.

Accontentiamoci per ora di un merlo che spesso si aggira fra una aiola e i meli da fiore oltre il laghetto.