giovedì 22 aprile 2021

L'airone e altre "meraviglie"

L’airone, anzi gli aironi continuano a farsi vedere, ogni giorno da venerdì scorso: arrivano, approfittando dei momenti di tranquillità e poi se ne vanno.  Facile immaginare che vengano a cercare cibo, pesce o anche altro.

Sulla pagina Facebook dedicata al laghetto (indirizzo qui a destra), si moltiplicano le segnalazioni degli avvistamenti, con tanto di foto e video. Stella così commenta: "Che meraviglia in un oasi così piccola abbiamo un paradiso". Leggiamo nei messaggi (ma abbiamo altre conferme) che a volte sono arrivati in coppia, e, secondo alcuni, anche in tre. 

L'attenzione cresce e rischia di far passare in secondo piano altri protagonisti di questo luogo della biodiversità, più usuali, come la gallinella e il pettirosso o del tutto insoliti, come la balia nera, che ritroviamo nelle bellissime foto di Carlo S.

La balia nera è un uccellino del tipo dei pigliamosche. Nonostante le sue dimensioni è un
migratore che sverna in Africa e nidifica in Europa, raramente nel Nord Italia. Sostando qui,  durante
il lungo viaggio,  dimostra come l'ecosistema laghetto, sia tutt'altro che chiuso e isolato. Foto di
Carlo S.  Quello in foto, bianco e nero con macchia chiara sul becco,  dovrebbe essere un maschio

Il bis dell'airone

Ieri si è quasi replicata la situazione descritta nel precedente post, più o meno alla stessa ora. una specie  di bis concesso per lo stesso spettacolo. Ma procediamo passo dopo passo.

Fiori e insetti del prato

Arrivando dal parcheggio di via Federico Borromeo notiamo il prato pieno di fiori e, posati su questi,  immancabili insetti. 

Forse non tutti sanno che fiori e insetti pronubi si sono evoluti insieme, con la diffusione delle angiosperme, avvenuta intorno a 150 milioni di anni fa. Banalizzando, ma non troppo: non possono esserci gli uni senza gli altri e, senza di loro,  sarebbe una tragedia alimentare per la specie umana. 

Prato fiorito con pratoline, ranuncoli e denti di leone (in foto), ma anche veroniche,
gerani selvatici, trifogli bianchi e rossi, millefoglie e tanto altro.

Didima (Melitaea didyma)

Argo bronzato (Lycaena phlaeas)

Un imenottero della famiglia degli Apidae

Anche questo piccolo insetto è un imenottero Apidae

I due imenotteri Apidae delle foto sopra, sono stati identificati da Boris Z che ringraziamo assime a  FNM.


Al cancello ci accolgono tre merli.


Il bis dell'airone

Fatto qualche passo più avanti, beffandosi di noi che pure potevamo aspettarcelo, si alza improvvisamente  in volo l’airone dal centro del canneto e sale verso la cima di un platano. 





Il mobbing

Subito disturbato da una cornacchia riprende affannosamente il volo, fuggendo inseguito sopra i campi di calcio del Seregnello, per poi tornare allo stesso albero, forse trovando una posizione più protetta. Fatto sta che la cornacchia, dopo qualche evoluzione aerea intimidatoria, desiste e se ne va. 


L'inseguimento

Cornacchia e airone passano sui fari del Seregnello

La cornacchia minaccia l'airone già posato sull'albero

Il posatoio riservato

Avvertiamo una signora incuriosita, che ci osserva scrutare il cielo,  della presenza dell'airone, di cui altri passanti non si accorgono minimamente. Se ne sta ritto fra i rami più alti, ma si scorge solo da poche angolazioni e stando parecchio discosti. Non si muove dal suo posatoio riservato.  


Nel recinto

Proseguiamo la nostra perlustrazione. Il pallon di maggio è sempre più prossimo alla fioritura. Nello specchio d’acqua notiamo il solito ammasso di tartarughe esotiche ma questa volta ci raggiunge  il gracidare di una rana che presto si spegne. Le rane finalmente son tornate e prima o poi riusciremo a vederle.




Il biancospino in fiore 

Appena fuori dal recinto un alberello di biancospino sfoggia una veste sfolgorante di fiori bianchi, avvolta da un intenso profumo e dal ronzio continuo degli insetti: ottima situazione per esercitarsi con l’obiettivo macro e scoprire qualche specie diversa da api e bombi: missione riuscita (con l'aiuto degli esperti di FNM che ringraziamo per l'identificazione: uloin e Boris Z)

L'alberello del biancospino

Ape

Dittero sirfide, ape matta (Eristalis tenax). I sirfidi hanno
due ali e non pungono. L'aspetto è simile a quello di un'ape.

Osmia cornuta, si tratta della più comune fra le api solitarie, 
imenottero apoideo della famiglia dei Megachilidi

Come ad un segnale convenuto

L’airone è scomparso, si è fatto tardi e decidiamo di andarcene. Fatti meno di venti metri con passo deciso verso il parcheggio, nemmeno fosse un segnale convenuto, l’airone riemerge  dalla chioma dell’albero, spalanca le ali e plana dritto sulla riva del laghetto, proprio dov’era la volta scorsa. 




Un tentativo di spionaggio: fallito 

Siamo nascosti alla sua vista dal salice e così tentiamo di avvicinarlo stando bassi. Sarebbe l’occasione per osservarlo all’opera. Allunga il becco in avanti, come se puntasse  a qualcosa, a una rana? ma ecco che si accorge di noi. Inutile insistere. Decidiamo di lasciarlo in pace e auguriamo buon appetito a lui e a noi.



Note sugli aironi

Dopo le varie osservazioni dell'airone, annotate in questo blog dal 2013, non poche ma sempre sporadiche, l’andirivieni attuale continuo,  come quello in corso,  è una vera novità, di cui non si coglie la ragione.  

Abbiamo consultato l’ornitologo Edoardo Manfredini, esperto di ardeidi del WWF Insubria, che ci ha suggerito qualche possibile spiegazione e che ringraziamo. Gli aironi sono nel periodo di nidificazione, che si svolge da febbraio a maggio in garzaie, luoghi di aggregazione dei nidi,  censite annualmente. Gli  adulti, impegnati nella riproduzione, si alternano alla cova per il foraggiamento, mentre i giovani, che si possono riconoscere dal piumaggio, liberi da ogni impegno, possono allontanarsi più facilmente dalla colonia. Potrebbero essere questi i nostri avventori? Ne riparleremo se avremo dati più precisi.

Leggiamo che uno dei vantaggi evolutivi acquisiti dall'abitudine alla nidificazione in comunità  potrebbe essere quello di facilitare la ricerca del cibo. Se un soggetto esplora un territorio con scarso successo, il giorno dopo magari segue un altro soggetto più fortunato. Questo spiegherebbe perchè a volte gli aironi arrivano al laghetto accompagnati e magari anche perchè poi litigano: per contendersi il cibo?   

Suggerimenti per ricerche online


sabato 17 aprile 2021

24 minunti con l'airone

Ieri era capitato a Marygrace di passare con il cane, poco dopo le 15, presso il laghetto. Non se lo aspettava che lì, nel canneto, ci fosse l'airone, anche perché nel parco c'era parecchia gente e altri cani. Se l'è visto involarsi improvvisamente davanti agli occhi e non ha potuto fare altro che godersi una spettacolo "stupendo". Ovviamente niente foto.

Oggi è andata diversamente. Pare che l'airone cenerino torni volentieri.

Arrivato in zona poco dopo le 12.30, ora solitamente tranquilla, mi sono preparato per qualche foto, montando un zoom tuttofare (18-105 mm). Da lontano ho avvistato un gruppetto di conduttori di cani habitué, a passeggio. Sui giochi un bimbo silenziosissimo, seguito dallo sguardo delle mamma, che teneva in mano una biciclettina.  

Avvicinatomi al laghetto, ho deciso di fare un giretto attorno al recinto, per non disturbare troppo la fauna e vedere se riuscivo a cogliere qualche selvatico di sorpresa. Pia illusione, perché uccelli e gallinelle si accorgono subito delle presenza umana e fuggono in un attimo, ma tentar non nuoce. Mai e poi mai mi sarei aspettato di imbattermi nell'airone, intento a fare non so che, forse a razzolare sulla riva o forse a fare la posta alle rane o a qualche nido delle gallinelle. Le rane non si sono ancora viste. Fa freschino per la stagione, ma dovrebbero essere riapparse. Le gallinelle potrebbero essere in cova, ben nascoste nel mezzo del canneto.  


Quando l'airone ci ha visto, non è volato via. Ha solo allungato il passo, portandosi nella posizione diametralmente opposta, finché non è salito sulla staccionata. 

Passava in quel momento sul vialetto il gruppetto con i cani e li ho avvertiti della insolita presenza. Una signora del gruppo ha approfittato per riprendere la scena con il telefonino. 

Ho quindi cercato di riguadagnare la vista dell'animale, aggirandolo, da lontano e con cautela.

 

L'airone, dopo qualche scatto, si è alzato in volo per appollaiarsi in cima a un albero, uno dei meli ornamentali del filare presso le case.    


In quel momento, passati 6 minuti dall'avvistamento, è successa una cosa che non immaginavo: due cornacchie (credo), arrivate da chissà dove, si sono avventate sull'airone, mettendolo in fuga. Si tratta di un esempio di mobbing, comportamento noto, ma che non capita tutti i giorni di vedere. Forse le cornacchie stanno accudendo qualche covata, e questo spiegherebbe la loro aggressività, ma ci vorrebbe il parere di qualche esperto. Da notare che le cornacchie frequentano i prati del parco ma rarissimamente, per non dire mai, il laghetto. Anche questa è una cosa strana. 

 

L'airone, messo in fuga,  non se ne è affatto andato, Ha fatto qualche volo con ampie virate e poi è  tornato al suo posto. 


Ne è seguita una seconda "battaglia aerea". Dopo di ché l'ho perso di vista e ho raggiunto nuovamente il gruppetto dei padroni di cani. 

La cornacchia (?), in alto a sinistra, disturba l'airone
seminascosto dalla cima dell'albero

 

Questi, che da sopra un rialzo del prato osservavano la scena,  mi hanno mostrato le nuova posizione dell'airone, in cima ad un melo poco più lontano. 

 

A questo punto ho montato un obiettivo, più adatto alle riprese di soggetti lontani. Portandomi vicino a una panchina, sono riuscito a riprenderlo da una decina di metri e scattare quasi un primo piano, con tutta la compiacenza dell'airone, indifferente alla mia presenza. 


 

 

Poi, forse stanco di posare, alle 12,57 si è avviato verso sud, scomparendo dietro ai tetti e agli alberi. 

Ho approfittato per fare un giretto dentro il recinto, dove nel frattempo era arrivata una signora di Seregno con due ragazzini, che vedevano per la prima volta il laghetto. 

Proprio loro, un bel momento, mi hanno fatto notare che l'airone era tornato, ancora sul melo, non distante dal cancelletto posteriore. 


Ultime foto e se ne è andato. Definitivamente? Ore 13,06, dopo 24 minuti dal primo avvistamento.

L'airone se ne va dalla punte del melo da fiore.
Sullo sfondo le figlie dell'acero rosso

   .

lunedì 12 aprile 2021

La zona rossa cambia colore sotto la pioggia

Dopo un mese di zona rossa passiamo finalmente all'arancione. Oggi si contano ancora 358 decessi e c'è poco da festeggiare. Le scuole si riaprono agli studenti, si può girare liberamente nel comune e quindi tornare al laghetto, sempre con la massima cautela. 

Ranuncoli in primo piano. Sullo sfondo la nostra meta

La pioggia

Peccato che piova, ma verso le 17 sembra che abbia smesso. In verità non è proprio così, ma ormai siamo arrivati e non ci arrendiamo.   

Nell'acqua galleggiano le foglie nuove delle ninfee, verdi quelle più grandi, in posizione riparata, rosse quelle più piccole ed esposte, ma vai a capire la vera ragione della differenza.  Crescono in altezza le foglie delle tife, nascondendo sempre più l'ammasso di quelle secche dello scorso anno, piegate dal vento e dalla neve dell'inverno.

La nuove foglie delle tife e delle ninfee

La pioggia e le foglie di ninfea disegnano dei cerchi

L'erba del Parco è  stata tagliata di recente. Sono già rispuntati i ranuncoli, le pratoline, chiuse per la mancanza di sole  e qualche tarassaco. Il terreno era secco e di sicuro la pioggia favorirà la ricrescita.

Fra ieri e oggi sono piovuti circa 30 mm di acqua, quanto basta perchè sia in parte fuoruscita dal lato posteriore del recinto.   

Una pozza d'acqua uscita dal recinto

I fiori in arrivo

Stanno per fiorire i ciliegi, il biancospinio, il pallon di maggio e la serenella. Poco visibili sono le fioriture verdi di altre piante, fra cui gli aceri. 

Un gruppo di tre ciliegi da fiore

Fiori di ciliegio

Biancospino

Pallon di maggio

La serenella (Syringa vulgaris) vivacchia qui un po' stentata,
ma anche quest'anno non manca di fiorire nel cuore di aprile. 

Le foglie spadiformi

Sulle rive sono cresciute molto i giaggioli d'acqua e le tife. Le loro foglie a forma di spada, in questo periodo, si assomigliano e si confondono facilmente. 

É possibile distinguerle? Quelle dei giaggioli sono più basse (da 30 a 60 cm in questi giorni), più larghe, stanno su un piano pur essendo curve e a volte corrugate, quelle delle tife sono più alte (fino a 100 cm), più strette, lineari ma leggermente spiralate, a fascetti larghi alla base le prime e tendenzialmente sulla riva, a fascetti stretti alla base le seconde e tendenzialmente in acqua.

Il bacino piccolo orlato dai giaggioli d'acqua (in basso e
a destra nella foto) e da tife (in alto a sinistra)

Il bacino grande
 

La fauna che non c'è

In questa giornata bigia non si vede alcuna forma di vita. Fanno eccezione i merli,  che non temono di mostrarsi e forse, in qualche nido fra i cespugli, da cui provengono dei pigolii, hanno dei pulcini da accudire. 

venerdì 9 aprile 2021

L'airone che rasserena

Non si può dire che sia un bel periodo per i fan del laghetto. Le polemiche per i giochi, ormai un mese fa, hanno coinciso con il passaggio dalla zona gialla alla rossa, che ha impedito per tutto questo tempo di andare a visitarlo. Ci stiamo perdendo, per la seconda volta,  una delle stagioni della natura più interessanti: l'inizio della primavera. Chi lo avrebbe immaginato?  Apprendiamo dai giornali che l'Assessore all'ambiente intende dimettersi e anche questo ci dispiace. Il covid picchia duro, le vaccinazioni tardano e nemmeno il cielo è sereno e, per i metereopatici -lo siamo un po' tutti-, anche questo pesa.

Ma a noi, sabato mattina, è bastato vedere sullo smatphone le foto di Loretta N. per cambiare umore!

L'airone cenerino, visto qui ormai numerose volte, è forse il simbolo di una vita selvatica del tutto inattesa a Seregno, che ben rappresenta la speranza di un nostro cambiamento nei confronti della natura. 


Sulla pagina FB del laghetto potete vedere le foto originali.  Grazie Loretta!