domenica 25 febbraio 2024

L'airone è tornato

Ieri, durante la mattinata di tregua concessa della pioggia, si è fatto rivedere l'airone. 

David (nome di fantasia)  ama sedersi sulla panchina di fronte al laghetto, specialmente dopo i suoi lunghi turni di lavoro. Arriva, quando può, con la bicicletta e, posatala a fianco, si gode da lontano la nostra piccola oasi, nelle ore più tranquille. Gli piace osservare gli alberi. le gallinelle che se ne vanno a spasso nel prato e, nella bella stagione, le libellule e gli altri piccoli abitanti del luogo. Ieri però, intravisto l'airone, si è alzato, deciso a immortalarlo, si è avvicinato quatto quatto per non farsi vedere e sentire, tenendosi sotto vento. E incredibilmente c'è riuscito, senza metterlo in fuga. Arrivato alla staccionata, ha scattato una serie di foto con il cellulare, rimpiangendo di non disporre di un teleobiettivo. David non sapeva di questo blog e della pagina Facebook, che nemmeno usa. Quello che conta è che ha documentato il ritorno dell'airone.  

Siamo nel Parco Grubria  

L'airone non è l'unica novità. Davanti alla recinzione è apparso un cartello. Ci ricorda che siamo nel Parco Grubria. Eccolo:



La foto  non è molto chiara. La sostituiremo appena possibile. Il cartello dice: 
  • Rispetta la natura
  • Rispetta la fauna
  • Divieto di introdurre specie non autoctone
  • Divieto di pesca
Come non essere d'accordo? Anche se molti lo fanno già. 

La pioggia

Nei giorni scorsi sono caduti 80 mm di pioggia. Il livello dell'acqua è tornato alla normalità. Staremo a vedere se la perturbazione è esaurita. Nell'acqua si specchiano ancora molte nuvole.  
Per la cronaca ieri pomeriggio  in varie zone della Brianza nord, non a Seregno, è arrivata la grandine. Sui giornali si discute se sia stata grandine fuori stagione o altro. Di certo il temporale che l'ha accompagnata, con tuoni e fulmini, lo era. 









giovedì 22 febbraio 2024

Anticipo di primavera... farlocco

Ci sono state delle "belle giornate" ed il risultato lo vediamo qui sotto e di seguito 


Ma il "bel tempo" di questo periodo non è poi così piacevole. Il bacino padano è un contenitore di aria mefitica che non se ne va. L'assenza di vento e l'inversione termica portano l'inquinamento alle stelle. Per fortuna sembra che sia in arrivo una perturbazione. Nel frattempo godiamoci questo anticipo di primavera farlocco. La natura non ha colpe ed è sempre interessante osservarla. 

Arrivando al laghetto

Da lontano vediamo che le chiome dei salici piangenti hanno assunto un colore verdolino.


Alcuni rametti, quelli che prendono più sole, sopra le specchio d'acqua del bacino piccolo, hanno già le foglie più lunghe di 1 cm. Gli altri, con foglie più piccole, seguono.



Sono apparsi dei fiori su alcuni alberi e arbusti. Alcuni di questi alberi sono cresciuti spontaneamente, presso il bacino piccolo, nati da semi dei Punus pissardii e dei loro portainnesti (Prunus sp.?) portati probabilmente dagli uccelli. 

Prunus sp. 

Punus pissardii

Non manca all'appuntamento il corniolo con i suoi fiori gialli



Ci manca invece la fioritura del salicone, schiantato dal vento e tagliato la scorsa estate. Nuovi polloni stanno crescendo dalla sua ceppaia, ma al momento non sembrano in grado di emettere le loro infiorescenze bianche e cotonose, graditissime alle api. Lo spettacolo sembra annullato, ma non è detta l'ultima parola. 

Pollone del salicone con le gemme ancora chiuse

Le foglie sono spuntate anche sui sambuchi




Livello basso

Il bel tempo comporta anche l'assenza di pioggia e così il livello dell'acqua è calato una decina di centimetri, come da tempo non accadeva. Speriamo che le piogge previste ristabiliscano la normalità.






Fiori di campo

Anche i prati sentono l'aria della primavera e rispondono con belle fioriture di pratoline e di più discrete Veronica persica e falsa ortica. Più rare sono le violette bianche e viola.




Fauna e tracce... antropiche

Sabato scorso si è chiuso il carnevale ambrosiano e sul prato restano qualche stella filante e coriandoli, pochi per fortuna. Fra gli abitanti del laghetto si sono fatti vedere la gallinella d'acqua, il solito pettirosso, dei pesci e una farfalla, una Polygonia c-album. Si tratta di una bella specie che sopravvive all'inverno e nelle belle giornate esce dai suoi rifugi. 




 

domenica 11 febbraio 2024

Altro record a gennaio

Il comunicato di Copernicus

Il mese scorso è stato il gennaio più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media superficiale dell’aria di 13.14°C superando il precedente record del 2020: ne parlano tutti i media. La fonte però è Copernicus: https://www.copernicus.eu/it e questo è il comunicato:  https://climate.copernicus.eu/copernicus-2024-world-experienced-warmest-january-record

Situazione meteo locale

Anche a Seregno il freddo si è limitato ad un breve periodo (minima dell'anno in corso -3°C), la neve non si è vista. se non sulla cerchia di monti, ha piovuto poco e il ghiaccio al laghetto è completamente sciolto. Ma è troppo presto per pensare che l'inverno sia finito anche se non mancano segnali del prossimo risveglio della vegetazione.

Il prato ha l'erba bassa dall'ultima rasatura, cosparso a tratti di foglie secche fra cui spuntano le pratoline. Si prevede una prossima perturbazione che gli esperti definiscono più autunnale che invernale. Le stagioni si confondono...



Presso il laghetto notiamo che i rami prostrati del gelso sono circondati da un nastro ad alta visibilità. 



Il bacino piccolo


Una delle poche foglie di ninfea ancora verdeggianti

Il bacino grande

L'acqua è limpida. Sulla superficie galleggiano residui vegetali morti, forse lasciati dallo scioglimento del ghiaccio.
 


Rabbocco in corso


Dai massi si sente gorgogliare dell'acqua.  Uno zampillo crea piccole onde semicircolari e qualche pesce si muove nei dintorni, forse attirato dall'ossigenazione. 




I licheni

Il periodo non offre particolari attrattive. Rivolgiamo pertanto la nostra attenzione a licheni e gemme. I licheni sono sui massi e particolarmente su quello in foto. Questi sono stati fotografati negli scorsi anni e identificarti nel 2018. Dovrebbero essere della specie Protoparmeliopsis muralis. Si tratta di una specie abbastanza comune, l'accrescimento è lento e non si notano particolari variazioni.




Sui rami dei salici da vimini  osserviamo altri licheni. Anche questi sono stati identificati nel 2018, ma in questo caso non si possono fare confronti perché quelli fotografati precedentemente erano su rami andati persi. La specie dovrebbe essere Xanthoria perietina, molto comune. Premesso che i licheni sono materia da specialisti, per chi volesse capirne qualcosa di più, segnaliamo un paio di siti che solo qualche anno fa non esistevano: 
 



Gemme

Quasi tutte le piante e gli arbusti hanno le gemme chiuse

 



Fra le gemme che si stanno schiudendo troviamo il sambuco e il corniolo (vedi di seguito) 

Fiori

Come abbiamo detto all'inizio nel prato ci sono delle pratoline, ma comincia ad apparire anche altro.

Le prime Veronica persica



Boccioli del corniolo




Ranuncolo favagello


La fauna

Oltre ai pesci notato un sirfide su una pratolina e le immancabili gallinelle d'acqua