giovedì 30 aprile 2015

Nate le gallinelle

Grande notizia: sono apparsi dei pulcini delle gallinelle!

Se ne stavano nascosti nel canneto e si vedevano pochissimo, tanto da temere un abbaglio. Si sentiva però il loro verso che non era da adulto. Un signore si è messo a guardare e ha confermato di aver visto anche lui i piccoli... forse un paio, oltre ai due adulti. Niente foto per ora.



Cominciano a fiorire gli iris gialli e anche la brasca che non è un bel vedere ma è utile alla vita del laghetto. Visti anche alcuni Lychnis

Un gruppetto di Iris pseudacorus fioriti da poco

In centro al laghetto emerge la brasca

Gli steli della brasca con le infiorescenze

Lychnis flos-cuculi, fiori poco appariscenti ma graziosi

L'acqua è stata rabboccata e il livello è quasi al massimo.

L'acqua risalita di livello copre il fondale e nasconde uno dei tubi di rabbocco.



La tartaruga piccola (foto) nuotava al centro del laghetto e quella grossa nel canneto.


Un Prunus pissardi sta spuntando in mezzo alle
spiree. In futuro so vedrà se mantenerlo. Sono 4 i
nuovi alberelli spuintati da soli.

Sistemati degli shelter (reticelle di protezione) per segnalare 4 nuove piantine. Particolarmente importante un ontano presso il laghetto piccolo. Mancano dei bastoni che facciano da tutori.

Ci dicono che al mattino parecchie rane cantano e si accoppiano in mezzo al laghetto.

lunedì 20 aprile 2015

Due belle notizie

Cominciamo subito anticipando la migliore...  arrivata dal cielo.  



Le gallinelle sono due (almeno)!

L'altra notizia è questa: ieri, domenica 19 aprile si sono fatte vedere e fotografare finalmente due gallinelle insieme. Da tempo ci si chiedeva se la gallinella fosse rimasta sola.



Una delle due è rimasta per parecchio tempo a razzolare presso il bacino piccolo, incurante delle persone che la osservavano dal ponticello. Poi è apparsa anche l'altra, per breve tempo. Presto si è rifugiata nel canneto. Che stia covando?



L'airone cenerino in visita

Ed ecco la splendida sorpresa.

Adelia M. ha fotografato nel tardo pomeriggio un airone cenerino appostato sulla cima del platano presso il laghetto.
Le foto nitidissime le potete vedere qui: https://www.facebook.com/groups/1441040742825659/, ma solo se iscritti a Facebook.
Adelia ci ha permesso di riportarle anche su questo blog. La ringraziamo vivamente. 





La stessa scena è stata ripresa anche da un altro signore con il cellulare. Le sue foto sono visibili allo stesso indirizzo Facebook

L'airone al laghetto è stato fotografato parecchi anni fa, quando si dice che venisse spesso all'alba, poi lo scorso anno ed ora per la terza volta.


L'airone da dove viene? (Scheda)

 

Sembra che gli aironi cenerini nidifichino sul Lambro nei pressi di Inverigo (12,5 km a nord est) e nel bosco che circonda l'ospedale di Garbagnate nel Parco Regionale delle Groane (9,5 km a sud ovest).

I loro nidi sono sempre in colonie dette "garzaie" in genere in zone alberate, non disturbate dall'uomo e vicine a zone umide adeguate al foraggiamento, tipicamente risaie e fiumi.

Dalle garzaie, durante il giorno,si muovono nei dintorni alla ricerca di pesci, di solito entro un raggio di 5 km, ma  anche fino a 15 km. Non è difficile vederli agli stagni delle Lipu di Cesano Maderno, in aperta campagna nel Parco delle Groane (per esempio all'oasi WWF del Caloggio), nel Parco della Brughiera Briantea e lungo il Lambro.

Gli ardeidi sono censiti annualmente con il coordinamento del Dipartimento di Biologia animale dell'Università di Pavia. Per la nostra zona se ne occupa Edoardo M.

Grafico tratto dal sito del citato DBAUP

 
Come si vede dal grafico dal 1980 al 2000 circa si è registrato un notevole aumento, forse anche grazie alle politiche di protezione adottate dalla Regione Lombardia, seguito però da una fase di calo - stabilizzazione. Fino a non molti anni fa erano relegati a sud di Milano e lungo l'asta del Ticino

Il nostro laghetto dovrebbe costituire una buona fonte di cibo. Speriamo che l'airone impari la strada e si faccia rivedere presto.

Link per approfondimenti


 
        

 
 

sabato 18 aprile 2015

Fiato sprecato?

Oggi Carlo è stato al laghetto un paio d'ore prima di mezzo giorno. Le foto sono sue. Notevole la seguente. 

Una rana colta nel momento in cui ha le sacche canore gonfie. Solo i maschi
ne dispongono e le usano per corteggiare le femmine con il canto.

Riferisce che il livello dell'acqua è ancora calato.

La brasca copre tutta la superficie dell'acqua [non però vicino alla rive]:



Le rane non gli sono sembrate poche ed intonavano un bel concerto,



Tra gli uccelli frequentatori del laghetto c'è anche la capinera qui ripresa anche se non in modo ottimale (così dice l'autore della foto).

Capinera: si tratta di una nuova specie fotografata al laghetto

Incontrati due signori, uno con la nipotina e uno più giovane che elogiavano il laghetto. Si chiedevano perché non sono state eliminate le tife. Carlo ha spiegato che la pulizia viene fatta ma le tife secche servono durante l'inverno come rifugio per le gallinelle.

Ha raccomandato anche di non portare pane per i pesci.. Fiato sprecato?
I signori replicavano che che i pesci hanno fame e che anche altri li hanno invitati a portare il pane. Carlo ha spiegato con pazienza perché invece non lo si deve fare.

Un pesce rosso si avventa su un grosso pezzo di pane


Pensiamo che il fiato di Carlo non sia affatto sprecato.Speriamo piuttosto che tutti i visitatori e gli amanti del laghetto riescano a coglierne la complessità (per esempio più cibo maggior rischio di eutrofizzazione) e che, almeno, si adeguino al rispetto delle indicazioni esposte.


Nuovi fiori di alisso nell'aiola

La complessita ecologica del laghetto e dei suoi delicati equilibri è una bella sfida per tutti e riuscire a coglierla meglio è uno degli scopi di questo blog.

mercoledì 15 aprile 2015

Un tardo pomeriggio

Verso la sera di una bella giornata i raggi del sole arrivano radenti e creano strani effetti di luci e di ombre. La vita a quest'ora si spegne, ma non del tutto, mentre alcuni colori si accendono


Uccelli

Per cogliere l'avifauna in azione forse occorrerebbe venire all'alba. Comunque un piccione ci fa visita nella zona dei massi.


Sul prato i merli non mancano mai, incuranti dei visitatori.

La tartarughina abbandonata

Fra le brasche che stanno per fiorire al centro del laghetto si intravede una tartaruga esotica piccolissima. Il suo diametro non arriva a 4 cm.
Chissà perché chi l'ha acquistata ha pensato così presto di disfarsene. Se ci avesse pensato due volte...

Oltre a quanto scritto sulla bacheca un cartello bene in vista vieta l'immissione di animali.


La rana e l'insetto

Nella sequenza seguente si vede:
1 e 2 - un imenottero (vespa?) che si aggira sull'acqua
3 - Un impovviso movimeno scompiglia la superficie dell'acqua
4 - riemerge una rana fra i cerchi concentrici. In agguato era saltata per acciuffare l'insetto, ma questa volta è rimasta a bocca vuota.





Si noti che che nelle varie foto si vedono le spighe, prossime a fiorire, della brasca (Potamogetum crispus). Questa pianta, acquatica ed autoctona, in questo periodo comincia ad affiorare e crea allarme fra i visitatori perché colora il laghetto di marroncino. Si tratta di un fenomeno del tutto naturale. Dopo la fioritura e con i primi caldi la brasca finisce il suo ciclo e scompare completamente.

La flora

Oltre alla brasca il laghetto si sta riempiendo nuovamente di tife. Nella prima foto,  in basso a destra,  alcune ninfee. Le foglie dei fiori di loto non si vedono ancora.


Presso il cancello piccolo un grande cespuglio di viburno sta per fiorire.

Nuovo alberelli

Questa primavera sono spuntate tre nuovi alberelli, alti ancora poche decine di centimetri. Recenti osservazioni stanno evidenziando che le piante nate da seme sul posto sono più sane e vitali di quelle trapiantate da vivaio, che spesso mostrano un apparato radicale contorto e sofferente. Chissà se queste saranno lasciate in loco. Il salice piangente, l'ontano e il salicone hanno la stessa origine e, particolare da non trascurare, non sono costati nulla.  

Un acero nato spontaneamente

Un altro acero più piccolo

Un ontano presso la staccionata del laghetto piccolo.
Era già spuntato lo scorso anno, ama poi tagliato probabilmente
dai giardinieri. Quest'anno prova a ricrescere. 

Nel prato

Il prato non è stato ancora tagliato. L'erba d'altra parte ha cominciato a crescere da poco. Alcuni fiori ne approfittano per fare bella mostra di sé. Fra le pratoline bianche e rosate un ranuncolo.


Altre note

Vista una gallinella e sentito il verso di un'altra.
Il livello dell'acqua è ulteriormente calato.

mercoledì 8 aprile 2015

Tortora e rane

Oggi si fanno rivedere le rane. Alcune sono nascoste in gruppo nel canneto. Non sono molte ma ci sono.

Questa se ne stava da sola a bagnomaria nella zona dei massi

 

La tortora all'abbevero

La tortora dal collare cerca la posizione per scendere a bere. Non la trova e la cambia più volte. Finalmente arriva su un masso inclinato che sembra adatto allo scopo. Beve, ma scivola e affonda il capo nell'acqua. Per non annegare si alza presto in volo.   

La tortora studia incerta la situazione

Con un primo volo scende di un gradino

No arriva all'acque e cambia posizione

Scende in scivolata

Finalmente si disseta, ma continua a scivolare, rischiando l'annegamento.

Rapido decollo verticale: nella parte alta delle foto si intravede un'ala.

 Rane

Foto di gruppo nel canneto.



martedì 7 aprile 2015

Folla... non sempre rispettosa.

Luisa N. è stata al laghetto nel primissimo pomeriggio. Sperava di trovare un momento di quiete per fotografare la fauna senza che questa fosse disturbata, ma non è stato così. La bella giornata con le scuole ancora chiuse è stata poco propizia. Molti i visitatori, e questo fa anche piacere.  Troppi però quelli che ignoravano le regole, ben leggibili sui vari cartelli, e il rispetto per un luogo "unico" che il buon senso dovrebbe suggerire.

Purtroppo non tutti si rendono conto che il laghetto, sebbene di origine artificiale e collocato in un ambiente cittadino, abbia acquisito nel tempo e per fortuna, elementi di naturalità tali da ospitare una fauna selvatica che nei dintorni è impossibile osservare altrimenti. Ninfee, fiori di loto, tife, mestolacce, iris d'acqua ma soprattutto rane, gallinelle d'acqua e tante altre specie della piccola fauna, sono arrivate qui da sole, si sono fermate perchè hanno trovato un ambiente idoneo ad ospitarle.

Le gallinelle per esempio sono volatili selvatici assolutamente in grado di andarsene. Da qualche tempo si nascondono timorose nel canneto e si affacciano solo quando nei dintorni non c'è più nessuno. Solo se si sentiranno sicure nidificheranno come hanno fatto gli anni scorsi regalando lo spettacolo della loro famigliola. Di certo i bambini urlanti e che lanciano nel laghetto cannucce e altro materiale per colpire le rane non incoraggiano la loro permanenza e nemmeno contribuiscono al decoro del luogo. Molti altri uccelli, a parte i  merli, si involano all'avvicinarsi di chiunque. L'airone, se viene ancora, lo fa nelle prime ore dell'alba.
Ci sono appassionati che vanno fino a San Moritz (per la precisione in val Rosenthal) per fotografare gli scoiattoli che non fuggono e le cince che si posano tranquillamente sulla mano.
E se provassimo anche noi a insegnare ai bambini un comportamento rispettoso della natura? 

Fondamentali poi per il laghetto e per i suoi numerosi ospiti sono le condizioni dell'acqua. Chiunque ha provato a tenere un acquario sa che se i pesci sono troppi e l'acqua è poca, in breve tempo questa si intorbidisce fino a puzzare.  Nel laghetto può succedere la stessa cosa. Per ora fortunatamente non è successo. Portare cibo significa aumentare pericolosamente la massa dei pesci che non dovrebbero affatto esserci, ma che comunque essendoci, sono in grado di autoregolarsi in funzione del cibo disponibile. Troppo cibo può significare eutrofizzazione, acqua putrida e morte di molte forme di vita, pesci compresi. Non a caso nei laghetti da pesca è presente un sistema di ossigenazione che qui non c'è e non serve, in misura di comportamento corretto oltre che  intelligente da parte di tutti.

Per fortuna ci sono anche molte persone che capiscono il valore e nel contempo la fragilità di questa vera e proprio attrazione, che va conservata con cura e attenzione. Non a caso Luisa non è di Seregno e viene regolarmente fina da lontano per ammirarlo e fotorgrafarlo. Luisa sa cogliere la bellezza anche nelle piccole cose.

Va detto anche un bel gruppo di padroni di cani, abituali frequentatori del parco, sono fra i migliori custodi del laghetto, pronti a segnalare ogni novità o trasgressione. C'è anche chi ha telefonato ai vigili. Ma è proprio necessario dover arrivare a tanto? 

Viste:
  • una gallinella e a sentito il richiamo di un'altra nell'altro tifeto.
  • 4 o 5 rane che prendevano il sole… nonostante tutto. 
  • 3 tartarughe, tra cui la grande arancio, una media e una piccola. Un ragazzino sostiene che ce ne siano 4. 
  • un luì.