Un appassionato fotografo ha utilizzato il laghetto come set fotografico per creare delle belle immagini. Si è concentrato sui fiori del loto e sulle loro foglie, giocando con le luci, le ombre, i riflessi, le trasparenze e gli sfondi. Non ha poi trascurato gli ibischi di un cespuglio nei pressi e nemmeno le geometrie dei pali metallici che si innalzano dal vicino campo di calcio del Seregnello. Purtroppo le immagini sul blog sono molto ridotte e non reggono il confronto con le originali.
Dopo un periodo di degrado in cui si era valutata persino l'ipotesi di interramento, il laghetto, grazie a un intervento di ripristino, dal 2013 ha un nuova vita. Custodisce una biodiversità di grande interesse, talora sorprendente per la sua collocazione in un ambiente urbano. Qui ne seguiamo gli sviluppi.
giovedì 22 agosto 2024
Un set fotografico
Come abbiamo spesso evidenziato, uno dei pregi del nostro laghetto è quello di essere riuscito a portare un po' di natura, (le rane anzitutto e molto altro - dato che la natura fa quello che gli pare) in un ambiente fortemente urbanizzato. Se nelle immagini che pubblichiamo abitualmente su questo blog cerchiamo di evitare gli elementi artificiali, qui il nostro fotografo ha fatto esattamente il contrario, mettendo in piena evidenza una specie di "paesaggio metallico".
Forse l'autore è stato attratto dalla geometria da elementi artificiali verticali, perpendicolari alle linee di base, forse dal contrasto con una natura, magari vista come "sofferente". Chissà, non lo sappiamo.
Per stare alla foto, vediamo uno dei campi di calcio del Seregnello, circondato dai pali per l'illuminazione (intorno ai quali d'estate, quando sono accesi, svolazzano i pipistrelli) e da quelli dell'alta tensione. In tutto sono nove ben visibili, ma forse di più. La recinzione aggiunge una fitta successione di paletti, allineati lungo un muretto che forma una linea orizzontale, parallelo allo skyline dello sfondo. Al di qua si distende il vialetto, che forse sarebbe meglio chiamare l'ex vialetto. Restano a sinistra due alberi del filare originale, con le foglie rossastre, che in primavera offrono delle bellissime fioriture rosa; sono dei Prunus pissardii, specie che si è rivelata purtroppo poco resistente nel tempo, ma prolifica. Dai suoi semi sono spuntate infatti piantine ovunque, nel recinto del laghetto e fra i cespugli del parco. Nel mezzo dell'inquadratura si vede almeno una delle ceppaie dei Prunus residue. In primo piano campeggiano le foglie secche di una giovane quercia, una farnia, Quercus robur. Qui, vicino al parcheggio di via Federico Borromeo, qualcuno ha piantato diversi alberelli che, nonostante le frequenti piogge di quest'anno, non sono sopravvissute al periodo più caldo.
C'è poi un altro elemento di contrasto, non percepibile dalla foto, ma evidente a chi conosce il luogo. Oltre la rete del Seregnello il "prato" è sintetico, di qua, per quanto impoverito dalla rasature, è in erba.
Chissà se davvero l'autore voleva sottolineare il contrasto sopra descritto (solo formale o anche sostanziale?), lasciamo ai lettori l'interpretazione. Comunque sia la foto ci sembra enigmatica quanto interessante.
Un ringraziamento al fotografo, Paul B. che ci ha dato il permesso di pubblicare i suoi scatti, per la prima volta qui.
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