giovedì 22 agosto 2024

Un set fotografico

Un appassionato fotografo ha utilizzato il laghetto come set fotografico per creare delle belle immagini. Si è concentrato sui fiori del loto e sulle loro foglie, giocando con le luci, le ombre, i riflessi, le trasparenze e gli sfondi.  Non ha poi trascurato gli ibischi di un cespuglio nei pressi e nemmeno le geometrie dei pali metallici che si innalzano dal vicino campo di calcio del Seregnello.  Purtroppo le immagini sul blog sono molto ridotte e non reggono il confronto con le originali.

Fior di loto










Altri soggetti



Un'immagine enigmatica

Come abbiamo spesso evidenziato, uno dei pregi del nostro laghetto è quello di essere riuscito a portare un po' di natura, (le rane anzitutto e molto altro - dato che la natura fa quello che gli pare) in un ambiente fortemente urbanizzato. Se nelle immagini che pubblichiamo abitualmente su questo blog cerchiamo di evitare gli elementi artificiali, qui il nostro fotografo ha fatto esattamente il contrario, mettendo in piena evidenza una specie di "paesaggio metallico".

Forse l'autore è stato attratto dalla geometria da elementi artificiali verticali, perpendicolari alle linee di  base, forse dal contrasto con una natura, magari vista come  "sofferente".  Chissà, non  lo sappiamo. 



Per stare alla foto, vediamo uno dei campi di calcio del Seregnello, circondato dai pali per l'illuminazione (intorno ai quali d'estate, quando sono accesi, svolazzano i pipistrelli)  e da quelli dell'alta tensione. In tutto sono nove ben visibili, ma forse di più. La recinzione aggiunge una fitta successione di paletti, allineati lungo un muretto che forma una linea orizzontale, parallelo allo skyline dello sfondo. Al di qua si distende il vialetto, che forse sarebbe meglio chiamare l'ex vialetto.  Restano a sinistra due alberi del filare originale, con le foglie rossastre, che in primavera offrono delle bellissime fioriture rosa; sono dei Prunus pissardii,  specie che si è rivelata purtroppo poco resistente nel tempo, ma prolifica. Dai suoi semi sono spuntate infatti piantine ovunque, nel recinto del laghetto e fra i cespugli del parco. Nel mezzo dell'inquadratura si vede almeno una delle ceppaie dei Prunus residue. In primo piano campeggiano le foglie secche di una giovane quercia, una farniaQuercus robur. Qui, vicino al parcheggio di via Federico Borromeo, qualcuno ha piantato diversi alberelli che, nonostante le frequenti piogge di quest'anno, non sono sopravvissute al periodo più caldo. 

C'è poi un altro elemento di contrasto, non percepibile dalla foto, ma evidente a chi conosce il luogo. Oltre la rete del Seregnello il "prato" è sintetico, di qua, per quanto impoverito dalla rasature, è in erba.   
Chissà se davvero l'autore voleva sottolineare il contrasto sopra descritto (solo formale o anche sostanziale?), lasciamo ai lettori l'interpretazione. Comunque sia la foto ci sembra enigmatica quanto interessante. 

Un ringraziamento al fotografo, Paul B. che ci ha dato il permesso di pubblicare i suoi scatti, per la prima volta qui.  

venerdì 9 agosto 2024

Ritorno alla normalità... o quasi

Le foto seguenti sono di giovedì 8 agosto. 

Sono passati 8 giorni dall'ultimo intervento dei Vigili del Fuoco. Possiamo ritenere che il laghetto sia ormai tornato alla normalità, che comprende anche qualche problema da risolvere, ma non il rischio della sua perdita. Il pericolo di eutrofizzazione infatti con la reimmissione dell'acqua e la riparazione dell'impianto di rabbocco, dovrebbe essere scongiurato. Ne avremo la prova il prossimo WE che si preannuncia il più caldo dell'anno, così come la settimana a seguire. Le temperature alte impediscono all'acqua di ossigenarsi adeguatamente, ma la diluizione delle sostanze nutrienti, grazie al  rabbocco, dovrebbe impedire il peggio. Incrociamo le dita. 

Ricordiamo però che è vietato alimentare la fauna acquatica, proprio per evitare l'accumulo nel tempo di sostanze nutrienti.

Appena arrivati ci accoglie una libellula rossa, un Sympetrum, il primo della stagione. Lo prendiamo come un bel segnale: la vita selvatica continua qui nelle sue multiformi espressioni. Le foto allegate vorrebbero mostrarne  qualche cenno.



É su uno dei rametti del salice piangente che scendono
sul bacino piccolo che si aggira il Sympetrum. 


Sull'acqua galleggiano foglie di salice e di ontano 

Non è difficile scorgere i gerridi, che camminano sull'acqua con 
quattro zampe, mentre le due anteriori sono pronte per catturare
piccole prede, fra cui le larve delle zanzare 

Una tartaruga esotica, molto colorata, cerca di salire sul bordo
del bacino piccolo per prendere il sole


Passato il ponticello osserviamo le pietre della riva

La striscia scura che segna il livello, ci sembra stabile

Alcune tife superano l'altezza di un uomo e portano le loro
tipiche infiorescenze 

Sono pochi i fiori del loto, ma sempre bellissimi 


Sulla riva del bacino grande, oltre la staccionata, la vegetazione
non è stata tagliata. Lì ci sono dei  giunchi, delle tife minime,
e varie erbe, ma anche numerosi ontani, che ora non arrivano a
un metro, ma, se lasciati crescere, avvolgerebbero in breve
tempo lo stagno in un boschetto.  


Sul retro del laghetto, l'ultimo salice da vimini rimasto, non 
sembra passarsela bene.

Qui si alza un fiore del loto con una strana forma a coppa,
forse dovuta alla sua posizione in ombra. Chissà? 

Altri fiori, frutti e insetti

Una volta terminato il giretto ci dedichiamo a cogliere qua e là qualche curiosità.
Come sempre nel periodo più caldo alcune piante smettono di fiorire. Così è per la buddleja e per la spirea. Questa però, in una zona molto ombrosa sta provando ad emettere un fiore. 
 

I rovi si infilano in ogni cespuglio. C'è chi li taglia, o almeno li spunta, ma la loro crescita in estate è vigorosissima. Alcuni rami portano delle more. 


Sono in via di maturazione anche i frutti dei prugnoli. Notiamo che le foglie sono tute mangiucchiate. Potrebbe essere il segno del passaggio della Popilia Japonica. Secondo il servizio fitosanitario regionale (Popillia o Japanese beetle (Popillia japonica) (regione.lombardia.it) avrebbe dovuto colpire anche altre specie, che invece sembrano indenni. 


A proposito di insetti, analizzando numerose foto della libellula rossa a inizio post, pensiamo che si tratti di un Sympetrum sanguineum, gia osservato altre volte al laghetto, ma sempre in numero molto limitato rispetto al Sympetrum striolatum, da cui differisce per  diversi dettagli (in primis lo striolatum ha delle evidenti strisce sui fianchi del torace) che non sempre è facile valutare nelle foto, specie se poco nitide.  Per i riconoscimento ci hanno aiutato le venature principali della ali rossastre e alcuni appunti di Maurizio Pavesi su FNM. 


Osservata anche una Ischnura elegans, fotografata purtroppo pessimamente. 


Posata su una foglia di loto riconosciamo poi un sirfide, la Myathropa florea. Se si vedesse meglio il disegno sul torace si capirebbe perché gli inglesi lo chiamano Batman Hoverfly
 

martedì 6 agosto 2024

Fotocronaca della "settimana convulsa" - terza parte (27 e 31 luglio)

Sabato 27 luglio

Dopo il rabbocco il prato è stato rasato


Nel pomeriggio un amico ci manda le sue foto. Nota che l'erba è stata tagliata, sia nel parco sia dentro al recinto del laghetto. Scatta delle belle foto che evidenziano la bellezza dell'acqua e la ricchezza del verde. Nota le tartarughe esotiche, la gallinella d'acqua e conferma la presenza di un topo, già visto anche da altri. Questa presenza indesiderata è stata segnalata all'Amministrazione. Secondo l'amico il livello è sotto di oltre 10 cm. Sarebbe utile avere un'asta idrometrica, magari sul fianco del ponticello,  per osservazioni più precise.  

Il prato nel parco è abbastanza verde, perché l'erba era bassa.
Dentro il recinto la situazione è diversa. 
 
Dal ponticello lo sguardo spazia sull'azzurro dell'acqua e del
cielo e sul verde degli alberi e delle piante acquatiche

Il bacino piccolo


Il bacino grande visto dalla piazzuola

Come sopra ma in dettaglio. Qui si vede bene la striscia nera
sui massi, ma è difficile stimare a occhio la misura.  

Il prato tagliato nel recinto appare completamente secco. Qui
le erbe erano cresciute liberamente e si erano sviluppate in
altezza. Molte specie erano ancora fiorite, altre già in seme.
L'aspetto è ora meno selvatico ma la biodiversità ne soffre.
Sono rimaste le erbe alte sulle rive.  


Una tartaruga esotica nel bacino piccolo

Nel canneto si intravede una gallinella, riconoscibile
dal becco rosso

Finalmente l'acqua copre la zona presso i massi.

Le infiorescenze femminili degli ontani, che al laghetto
proliferano abbondantemente, richiameranno in autunno numerosi
uccelli e particolarmente i codibugnoli. Queste "pignette" godono
di una certa popolarità fra gli acquariofili, sembra che possano
correggere la basicità dell'acqua e migliorarne le caratteristiche.   
 

Sulla sponda ovest si allineano ontani e aceri, tutti cresciuti
spontaneamente. L'acqua è tornata anche qui. 

Il bacino grande visto da ovest

Ringraziamo Z. Celotto per le sue foto. 

Venerdì 27 verso sera


Le riprese sono state scattate fra le 19.20 e le 19.40, un momento che ormai si avvicina al tramonto. Dal 21 giugno le giornate hanno cominciato ad accorciarsi e si vede. I raggi bassi illuminano alcuni dettagli lasciando nell'ombra confusa il resto. Si pensa in genere che le foto siano una riproduzione oggettiva della realtà, e così cerca di fare di solito l'autore, che mira più a documentare le situazioni e a catturare i dettagli utili ad identificare le specie, trascurando ordinariamente la gradevolezza delle immagini. Questa volta con la complicità dei colori rosati, la scelta compiaciuta delle inquadrature e la soddisfazione per l'acqua tornata, le immagini tradiscono, nonostante tutto, una insolita soggettività.  


Il bacino piccolo

Vista dal ponticello

Gallinelle nel canneto

Radici degli ontani fuori dall'acqua sotto il ponticello


Una libellula riconoscibile, forse, dalla semplice postura,
che ogni tanto compare al laghetto, la Chalcolestes viridis

Strani riflessi: dai vetri delle case?

I fiori del loto, pochi ma ci sono

Un dittero, già fotografato il 14 luglio 2019. Si tratta di
un Asilide, predatore di piccoli insetti e innocuo per l'uomo.
Anche lui, per quanto bruttino, fa parte delle biodiversità.

Mercoledì 31 luglio

A sorpresa, la sera del mercoledì, ormai nella settimana seguente, i Vigili del Fuoco, tornano al laghetto. Un'abitante della zona ci manda un paio di foto. 




Avremo presto conferma dal Comitato di Quartiere di San Carlo dell'intervento, che probabilmente ha completato il rabbocco, e anche che sono stati riparati l'impianto ed il timer per l'erogazione dell'acqua. Così la settimana, con coda inattesa, idealmente si conclude il nono giorno nel migliore dei modi.