lunedì 16 ottobre 2023

Zona umida alla Valera di Varedo

Il giorno 12 ottobre si è svolta la seconda delle tre passeggiate proposte dal Parco Grubria, sul tema del valore della natura nelle sue diverse accezioni, in questo caso relativo all'acqua.  

Le zone verdi di Seregno dell'ex Parco Brianza Centrale (Parco Falcone Borselino e laghetto inclusi) dal 2019 fanno parte del Grubria.   Non a caso il 5 ottobre si era svolta la prima passeggiata al Meredo di Seregno sull'importanza dei prati. Qui il link con un breve resoconto: Brianza Centrale: I servizi ecosistemici dei prati del Meredo 

Per chi fosse interessato il 17 ci sarà l'ultimo appuntamento dedicato ai boschi, che si svolgerà a Paderno Dugnano. 


Ne parliamo qui perchè, fra le varie osservazioni connesse all'acqua, ci siamo soffermati presso una piccola zona umida, costituita da due bacini separati (che di seguito chiameremo anche laghetto), di cui ignoravamo l'esistenza, a Varedo in località Valera, che ci ha offerto non pochi spunti di riflessione nel confronto con il laghetto di San Carlo, oggetto di questo blog. Molte infatti sono gli elementi comuni, ma altrettante le differenze. E proprio queste rendono interessante il confronto. 
Non è stato molto il tempo per conoscere il luogo e nemmeno per fare delle buone fotografie, data anche l'ora tarda e la scarsità di luce. La cosa che più ci ha colpito è che il luogo appare in ottime condizioni, senza richiedere particolari cure. Così almeno ci è stato riferito. Finora avevamo incontrato laghetti urbani allestiti con le migliori intenzioni, ma lasciati rapidamente deperire, per non aver messo in conto un adeguata strategia manutentiva. 

Visita del 12 ottobre al laghetto della Valera


Il bacino nord della zona umida della Valera. 

Siamo così tornati oggi sul posto per una perlustrazione meno affrettata. Segue un breve report fotografico.

Arrivando alla zona umida

 
L'accesso da via Peschiera di Varedo, percorrendo un breve tratto della ciclopedonale





La zona umida è costituita da due bacini. 

Il bacino nord

Si presenta bene, ci sono delle ninfee, delle piante acquatiche piacevoli e strane, è pieno di pesci rossi ed è circondato da un sentiero semplicemente calpestato. 
 



Il bacino sud

Più selvaggio, sembra meno curato, non c'è un percorso per visitarlo. Si cammina nell'erba alta. Assolutamente privo di pesci. 




Le piante acquatiche

Le tife sono basse e con poche foglie. Forse sono della specie Tifa angustifolia, cioè delle tife di piccola taglia che per ora non hanno affatto invaso i due bacini. Non ci sono i fior di loto, e forse questo fa la grande differenza con Seregno. Ci sono delle ninfee (così sembrano) piccole e rade. Sotto il pelo dell'acqua una specie strana e, nel bacino grande una bella pianta di mestolaccia. Sulle rive abbonda il carice, che a Seregno non c'è. 

Elodea? 

Alisma plantago acquatica - mestolaccia

Alisma plantago acquatica?

Il prato nel recinto e fuori

Domina l'assenzio selvatico (Artemisia vulgaris) della sancarlit. Ci sono delle belle asteracee gialle (Hypocaeris radicata e altre non identificate), anche fuori dal recinto, delle carote selvatiche e dei foridalise nerastri. 

Fiordaliso nerastro, Centaurea nigriscens

Daucus carota



Artemisia vulgaris

Insetti: farfalle e libellule

La giornata era ventosa, poco adatta al volo degli insetti, ciò nonostante le farfalle abbondavano. Intravista qualche ape. Presenti libellule di due specie diverse, una bellissima Aeshna cyanea (purtroppo senzo foto) che perlustrava a bassa quota, una per una, le erbe sulla riva, e dei Sympetrum sp (immagino stryolatum) che cercavano di scaldarsi al sole sul suolo, anche fuori dal recinto. 
Le stesse specie di libellule sono presenti a Seregno, dove però i Sympetrum però decisamente più abbondanti. 

Lasiommata megera

Forse un Hoclodes sylvanus, che di solito non vive oltre settembre

Coenonympha pamphilus

Notare il buco nel terreno, forse una tana

Sympetrum sp. 

Anologie e differenze

(Le considerazioni seguenti, al momento, sono solo abbozzate)

Le dimensioni del laghetto della Valera e quello di San Carlo sono simili

  • il bacino nord della Valera è di 100 m2, il bacino piccolo di Seregno è di 40 m2 
  • quello sud di 120 m2, il bacino grande di Seregno è di 235 m2
  • l'area recintata è di 550 m2, a Seregno 950 m2
  • entrambe hanno recinzioni con 10 cm liberi in basso per il passaggio della piccola fauna 
  • i due bacini alla Valera sono separati, quello nord è pieno di pesci rossi, quello sud ne è completamente privo. Nel caso di Seregno sono connessi. 
  • probabilmente il laghetto di San Carlo è più profondo  
Caratteristiche
  • il laghetto della Valera appare semplice, rustico e poco o nulla attrezzato, quello di Seregno è pensato per la fruizione con valenza estetica e didattica (bacheca, piazzuola per gruppi, ponticello, staccionate sulle rive). 
  • entrambe sono privi di immissari e di emissari
  • il primo è alimentato esclusivamente da acqua piovana, che tuttavia non è andato in asciutta durante la grave siccità dello scorso anno, il secondo è dotato di un sistema di rabbocco artificiale che mantiene il livello costante
  • nessuno dei due laghetti è dotato di impianto di ossigenzione
  • il primo è molto soleggiato, il secondo è parzialmtne in ombra
Collocazione e contesto
  • la distanza fra il laghetto della Valera e quello di San Carlo, in linea d'aria è di meno di 4 km. In bici o in auto i km diventano 5,5. 
  • l'altitudine è probabilmente un po' diversa. Seregno a 210 m slm,  Valera 180 m (dati da verificare meglio)
  • entrambe sono collocati in un ambito semiurbano. Le case e varie attività produttive sono piuttosto vicine. 
  • la fruizione dei visitatori sembra scarsa alla Valera mentre è intensa a San Carlo.

Età ed origine

  • il laghetto della Valera conta pochi anni di vita, quello di Seregno molti di più, con un importante ripristino nel 2013
  • il primo è stato pensato come zona umida vocato alla biodiversità (per favorire la presenza di anfibi, ecc), il secondo come elemento di attrazione ornamentale, parzialmetne convertito alla biodiversià nel 2013
  • il primo è inserito in un rimboscimento, con prati a sfalcio ridotto, dove in questi giorni ha pascolato un gregge, il secondo in un parco urbano con prati rasati all'inglese   

Criticità e manutenzione

  • il laghetto di Seregno è stato oggetto in passato di atti di vandalismo, che sembrano superati con vari accorgimenti 
  • non risulta alcuna manutenzione per il primo, necessaria annualmente per il secondo per sfoltire la vegetazione acquatica e ripariale, soprattuo a fine estate. Il prato viene sfalciato, anche troppo.  
Questo confronto è ovviamente parziale. Ci piacerebbe poterlo approfondire per cogliere le condizioni adatte a valorizzare gli aspetti ecositemici  di queste zone umidie urbane, che devono compensare la naturalità e la biodiversità da una parte, con la fruibilità e la sostenibilità dall'altra.  


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