giovedì 26 novembre 2020

Ora d'aria

Il giorno 6 novembre è entrata in vigore in Lombardia la Zona Rossa, che ha segnato una nuova tappa del percorso di contrasto a questa tristissima pandemia. Fra le tante cose, a differenza del lockdown di marzo e aprile, ha consentito qualche passeggiata nei dintorni di casa, per noi una vera e propria ora d'aria

Non ci era possibile raggiungere il laghetto, bensì perlustrare altre zone verdi più vicine, fra queste, inaspettatamente interessante, quella fra il Lazzaretto e lo Stadio, lungo la ciclopedonale via 8 marzo.

Dei muri esposti al sole, una quinta di grandi alberi (magnolie), a protezione
dai venti freddi, e rari tagli dell'erba hanno forse consentito un piccolo
show della natura a novembre inoltrato, in un ambiente ruderale.

Cosa centra questo luogo con il blog del laghetto?

Nei giorni di frequentazione (dal 18 al 25 novembre), abbiamo trovato fiori selvatici, farfalle, sirfidi e altri invertebrati, come mai ci saremmo aspettati, nemmeno al laghetto, luogo deputato alla biodiversità. L'arrivo del freddo ha visto poi questo spettacolo declinare rapidamente, ma resta da chiedersi cosa lo abbia permesso. 

Potrebbe essere un terreno di confronto per verificare cosa si può fare di meglio al laghetto. Vedremo.

Fiordaliso nerastro e argo bronzato

Cominciamo ad illustrare le due specie più abbondanti, viste ogni volta lì in più esemplari: un fiore e una farfalla

Centaurea nigriscens,  fiordaliso nerastro

Non tutte le piante del fiordaliso nerastro hanno fiori così belli come quello in foto, ma erano ovunque e sempre visitate da insetti. Ci è venuto il dubbio che la specie fosse proprio quella, dato che il genere Centaurea conta decine e decine di taxa  e che la classificazione non è nemmeno del tutto condivisa. Dopo aver approfondito la questione, pensiamo che l'identificazione sia corretta, osservando vari dettagli, ma soprattutto le scaglie dell'involucro fiorale, che corrispondono alla descrizione dei più autorevoli botanici (Pignatti 1982). E questo vale quasi sicuramente anche per gli esemplari visti da sempre al Parco Falcone Borsellino. Controlleremo.
 
 
L'involucro fiorale è il globulo da cui emerge l'infiorescenza
 
  
Le scaglie che avvolgono l'involucro floreale, con la punta
piegata in fuori e aperta a ventaglio, sono tipiche della specie.

Sul fiordaliso si è posato un argo bronzato, Lycaena phlaeas, una farfalla piuttosto piccola, presente ogni volta in più esemplari, evidentemente resistente alle avversità dell'autunno, oltre quanto dicono i manuali, che la prevedono attiva solo fino a ottobre.   


Argo bronzato, Lycaena phlaeas

Un esemplare di colore più chiaro è posato su delle foglie secche, in una zona soleggiata e riparata dal vento. Non sappiamo a cosa sia dovuta questa differenza di colore. 

I due tipi di argo bronzato, chiaro e scuro, sono qui insieme su un fiore di costolina giuncolina, un'asteracea vagamente simile al tarassaco, ma con gli steli più alti.

Altre farfalle

Il croceo, Colias crocea, appariva spesso in volo, come una farfalla gialla. Una volta posato chiude le ali e non mostra la parte superiore bordata di bruno. Sull'ala di un esemplare accade una cosa strana.


 

Un'insettino cammina sull'ala del Croceo nelle foto sotto. É un Dittero dei Sepsidae. Così ci dicono qui https://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=329158 gli esperti Elleelle e MicheleM via FNM che ringraziamo


Croceo con insettino sull'ala


Si tratta di un Dittero dei Sepsidea.
Le dimensioni sono quelle di una formica piccola.

Meno frequente delle due specie sopra è stata la Megera, Lasiommata megera.  Una coppia svolazzava roteando come in una danza, prima di posarsi su un muro riscaldato dai raggi del sole. Quella in alto sbatteva le ali. Forse un segnale di richiamo per l'altra.
 

 
 

Altri insetti: ditteri - sirfidi e imenotteri

Sorprendente la presenza dei sirfidi, osservati più volte e di almeno tre specie diverse. Sembrano imenotteri (vespe, api ecc,) ma si riconoscono perché sono in grado di volare rimanendo fermi in un punto, come fanno i colibrì e gli elicotteri. Sono dei ditteri, avendo solo due ali, e non pungono. 



Episyrphus balteatus


Probabilmente Eristalis tenax

Probabile Myathropa sp.

L'imenottero nella foto seguente era sembrato un calabrone, e magari anche una una regina, che è l'unica a sopravvivere all'inverno e a garantire la continuazione della colonia. Invece si tratta di una Vespula germanica e nemmeno regina. Ringraziamo MicheleM che l'ha identificato e FNM. Vedi qui: https://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=329157 

 

Vespula germanica

Da tenere d'occhio!

Sarebbe interessante una descrizione più dettagliata della flora di questo luogo, a cominciare dalle erbe spontanee avvistate, tutte con qualche fiore almeno durante i primi sopralluoghi: fiordaliso nerastro, costolina giuncolina, trifoglio rosso, settembrino, tarassaco, achillea millefoglie, ranuncolo e pratolina

Trifoglio rossoTrifolium pratense

Da tenere d'occhio è il luogo stesso, che appare come un prato selvatico, dove sono stati effettuati dei tagli irregolari, e forse per questo è così  ricco di vita. 


Qui è stato avviato, dallo scorso anno, un piccolo ma significativo rimboschimento dagli amici di Legambiente e dall'Associazione Selva Urbana di Monza, in accordo con l'Amministrazione Comunale, con la piantumazione di circa 300 alberi di tante specie. Anche questo può essere un ottimo motivo per  tante belle prossime passeggiate, che speriamo non debbano più essere delle "ore d'aria". 

A presto

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