venerdì 19 ottobre 2012

Controllo e messa in sicurezza della fauna

Il pomeriggio del 17, dopo lo svuotamento del laghetto, e la mattina del 18 (14° giorno) i volontari procedono a controllare la situazione della fauna.

La mattina del 18 ogni tanto occhieggia il sole. Nella notte è caduta qualche goccia di pioggia.  Nel centro del laghetto, bacino grande, restano almeno 50 cm di acqua per un diametro di 7/8 m., che comprendono anche parte del tifeto. Il bacino piccolo ha solo pochi cm d'acqua. Asciutta la lunga parte stretta che li collega, dove c'era il ponticello. 

I numerosi pesci presenti sembrano tutti dei carassidi, ossia pesci rossi, con le rare eccezioni di una carpa e un pesce persico sole (Lepomis gibbosus) da noi chiamato comunemente gobbetto, specie esotica americana da non confondersi con il persico, specie autoctona pregiata.
Tutti sono stati immessi abusivamente e provengono da acquari famigliari. I pesci rossi in realtà sono quasi tutti grigi, perché in un ambiente naturale tendono a perdere il colore.

Le tartarughe esotiche dalle orecchie rosse, anche queste arrivate da chi se ne è disfatto, non si fanno vedere, salvo una che appare per un breve momento. Numerosi  frequentatori del luogo ne confermano invece la presenza di un buon numero.

Un abitante della zona ci porta la foto di un gambero della Luisiana, scattata sul posto. Se la presenza di tale specie fosse confermata sarebbe un bel guaio per il laghetto e per la sua fauna selvatica.

Fra gli animali selvatici, e quindi strettamente protetti, ci sono gli anfibi che si riproducono nel laghetto. All'inizio dei lavori saltellavano da tutte le parti. Poi sono scomparsi.

I rospi smeraldini probabilmente si sono allontanati. Necessitano dell'acqua solo in primavera, nel periodo riproduttivo, ma poi sono in grado di vivere anche in ambiente terrestre, preferibilmente boschivo, e a volte si allontanano dall'acqua anche di molto.

Le rane verdi, che invece trascorrono tutto il loro ciclo vitale in ambiente umido, probabilmente si sono nascoste nel fango. Considerando il freddo sopraggiunto in questi giorni , potrebbero aver iniziato a nascondersi, quasi anticipando il periodo di letargo invernale che abitualmente passano appunto nella melma del fondo. Si ritiene però che nel corso dei prossimi lavori siano in grado di mettersi in salvo da sole. Solo una rana verde è stata avvistata e messa in sicurezza.  

Si rinvengono poi varie larve di libellula. Presso il laghetto sono molto frequenti le cosiddette damigelle della specie Ischnura elegans. Durante i controlli sono passate in volo delle libellule azzurrognole probabilmente Ortethrum sp.  Nel fango si recupera anche qualche ditisco.  Tutti questi animaletti saranno reimmessi al termine dei lavori.

Il laghetto è poi ovviamente meta di una varia e numerosa avifauna.
Alcuni frequentatori del parco ci hanno confermato che ogni tanto, al mattino presto, l'airone cenerino volteggia nel cielo sopra il laghetto, per poi tuffarsi alla catturare di qualche preda. Uno spettacolo davvero notevole, cui possono assistere solo i più mattinieri.
Gli uccelli di gran lunga più popolari sono le gallinelle d'acqua. Sono nascoste nel tifeto a nord ovest. Appena al il luogo si fa silenzioso escono a becchettare nel fango. Gli habitué della zona chiedono con trepidazione informazioni sulla loro sorte. Al momento stanno benissimo. Il mattino del 18, giorno successivo allo svuotamento e a lavori fermi, la riva fangosa è piena delle lori impronte. 

Molti si fermano e chiedere delle sorti del laghetto stesso e se ne vanno rassicurati quando vengono a sapere che sarà rimesso a nuovo. 



L'acqua rimasta al centro del bacino grande include anche parte del tifeto


Numerosi habitué della zona si soffermano ad osservare
i lavori in tutte le loro fasi e chiedono notizie.




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