martedì 7 aprile 2015

Folla... non sempre rispettosa.

Luisa N. è stata al laghetto nel primissimo pomeriggio. Sperava di trovare un momento di quiete per fotografare la fauna senza che questa fosse disturbata, ma non è stato così. La bella giornata con le scuole ancora chiuse è stata poco propizia. Molti i visitatori, e questo fa anche piacere.  Troppi però quelli che ignoravano le regole, ben leggibili sui vari cartelli, e il rispetto per un luogo "unico" che il buon senso dovrebbe suggerire.

Purtroppo non tutti si rendono conto che il laghetto, sebbene di origine artificiale e collocato in un ambiente cittadino, abbia acquisito nel tempo e per fortuna, elementi di naturalità tali da ospitare una fauna selvatica che nei dintorni è impossibile osservare altrimenti. Ninfee, fiori di loto, tife, mestolacce, iris d'acqua ma soprattutto rane, gallinelle d'acqua e tante altre specie della piccola fauna, sono arrivate qui da sole, si sono fermate perchè hanno trovato un ambiente idoneo ad ospitarle.

Le gallinelle per esempio sono volatili selvatici assolutamente in grado di andarsene. Da qualche tempo si nascondono timorose nel canneto e si affacciano solo quando nei dintorni non c'è più nessuno. Solo se si sentiranno sicure nidificheranno come hanno fatto gli anni scorsi regalando lo spettacolo della loro famigliola. Di certo i bambini urlanti e che lanciano nel laghetto cannucce e altro materiale per colpire le rane non incoraggiano la loro permanenza e nemmeno contribuiscono al decoro del luogo. Molti altri uccelli, a parte i  merli, si involano all'avvicinarsi di chiunque. L'airone, se viene ancora, lo fa nelle prime ore dell'alba.
Ci sono appassionati che vanno fino a San Moritz (per la precisione in val Rosenthal) per fotografare gli scoiattoli che non fuggono e le cince che si posano tranquillamente sulla mano.
E se provassimo anche noi a insegnare ai bambini un comportamento rispettoso della natura? 

Fondamentali poi per il laghetto e per i suoi numerosi ospiti sono le condizioni dell'acqua. Chiunque ha provato a tenere un acquario sa che se i pesci sono troppi e l'acqua è poca, in breve tempo questa si intorbidisce fino a puzzare.  Nel laghetto può succedere la stessa cosa. Per ora fortunatamente non è successo. Portare cibo significa aumentare pericolosamente la massa dei pesci che non dovrebbero affatto esserci, ma che comunque essendoci, sono in grado di autoregolarsi in funzione del cibo disponibile. Troppo cibo può significare eutrofizzazione, acqua putrida e morte di molte forme di vita, pesci compresi. Non a caso nei laghetti da pesca è presente un sistema di ossigenazione che qui non c'è e non serve, in misura di comportamento corretto oltre che  intelligente da parte di tutti.

Per fortuna ci sono anche molte persone che capiscono il valore e nel contempo la fragilità di questa vera e proprio attrazione, che va conservata con cura e attenzione. Non a caso Luisa non è di Seregno e viene regolarmente fina da lontano per ammirarlo e fotorgrafarlo. Luisa sa cogliere la bellezza anche nelle piccole cose.

Va detto anche un bel gruppo di padroni di cani, abituali frequentatori del parco, sono fra i migliori custodi del laghetto, pronti a segnalare ogni novità o trasgressione. C'è anche chi ha telefonato ai vigili. Ma è proprio necessario dover arrivare a tanto? 

Viste:
  • una gallinella e a sentito il richiamo di un'altra nell'altro tifeto.
  • 4 o 5 rane che prendevano il sole… nonostante tutto. 
  • 3 tartarughe, tra cui la grande arancio, una media e una piccola. Un ragazzino sostiene che ce ne siano 4. 
  • un luì.



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