Oggi è l'undici del mese, giorno di San Martino di Tour, che onora la figura del Santo, ma richiama anche antiche usanze, leggende e credenze, fra le quali quella per cui si può contare su un periodo mite di qualche giorno, prima dell'arrivo dell'inverno, detto Estate di San Martino. Questo nome non trova alcuna giustificazione nelle statistiche (vedi qui: Centro geofisico Prealpino: San Martino), ma mantiene intatto il suo fascino, celebrato anche nelle omonime poesie di Carducci e di Pascoli.
Credenza o no, oggi il tempo è ancora bello, anche se le temperature si sono abbassate, specie di notte, con minime intorno ai 5°C. Quanto basta per accelerare la caduta delle foglie. I piedi le calpestano in cumuli fruscianti e colorati. Molte chiome, guardando all'insù, appaiono spoglie, ma non tutte. Il laghetto resta infatti ampiamente all'ombra dei platani e dei gelsi.
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| I gelsi con le chiome dorate e, dietro, i platani che ombreggiano il laghetto |
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| Nel prato umido qualche pratolina |
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Appena affacciati al cancello: le gallinelle rientrano dal prato di corsa, verso il loro rifugio. C'è solo il tempo di contarle: sono sei! |
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| Le foglie delle ninfee sono verdi, ma sembrano afflosciate |
Forme e colori delle foglie del loto morenti
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| Fra tife e fior di loto c'è molto seccume |
Rametti piegati ad arco del piracanta
Guardando all'insù
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| Acero rosso |
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| Pero ornamentale |
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| Due gelsi, quello più vicino e giovane ha le foglie verdi |
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La rinascita del salicone: i rami ascendenti, al centro della foto, sono i suoi, superano i 4 metri
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E poi... abbassando lo sguardo sui tappeti di foglie
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| Acero rosso |
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| Acero rosso e tiglio |
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| Acero rosso |
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| Platano |
Finale con libellule
Forse le ultime, i soliti
Sympetrum striolatum
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