martedì 28 ottobre 2025

Assaggi di ottobrata

La fine del mese, dopo qualche pioggia, ci ha regalato ancora delle giornate bellissime, probabilmente le ultime, dato che il bollettino meteo volge al peggio. A Roma, dove in questo periodi i cieli luminosi e le temperature gradevoli non difettano, si gode l'ottobrata, termine che, nella tradizione popolare, richiamava allegre gite festose fuori porta dopo la vendemmia, ma che è diventato sinonimo di ottobri gradevoli. Noi possiamo accontentarci di qualche assaggio... magari semplicemente venendo qui.

Dal parcheggio ci avviamo verso il laghetto. Sulla sinistra una bella quinto di chiome, soprattutto platani e gelsi, ancora verdi anche se con qualche sfumatura calda. Sulla destra il vialetto, o meglio l'ex vialetto è rimasto solo con due Prunus pissarddii, da tempo spogli. Alla fine del percorso di avvicinamento scorgiamo le foglie rosso vivo degli aceri rossi, che spuntano in alto oltre il laghetto. 






Gli aceri rossi spuntano in alto oltre il laghetto

L'erba appena tagliate, 5 gallinelle, libellule e un ragno

Entrando dal cancelletto vediamo almeno 5 gallinelle d'acqua che rientrano dal prato e si rifugiano rapidamente nel canneto.  Nel prato l'erba è stata tagliata da poco ed era lì che le gallinella stavano razzolando. Notiamo la staccionata parzialmente divelta. La rete però resiste. 


Non poche libellule, della specie Sympetrum striolatum, svolazzano  fra la vegetazione palustre. Il  laghetto è quasi tutto avvolto dall'ombra di grandi alberi con le chiome ancora folte. Solo l'angolo nord est è raggiunto dai raggi del sole e qui amano sostare le libellule. 



Su questa riva scorgiamo una ragnatela, abitata dal suo ragno. Non capita spesso di osservare questi artropodi. 



Aggiornamento: il ragno potrebbe essere della specie Araneus diadematus, come suggerito da Luigi L. (Elleelle) in FNM, che ringraziamo.

Passeggiando nelle vicinanze

La curiosità ci porta a gironzolare attorno al laghetto per osservare lo stato di avanzamento dell'autunno. La caduta delle foglie ritarda. 

Gli aceri rossi intravisti dal ponticello

I due noci davanti al laghetto

Panorama fra i due tigli, colpiti dalla Popillia japonica

Le ultime foglie su uno dei due tigli di cui sopra 

Aceri rossi

In controluce

Le chiome degli aceri rossi

Sotto i platani comincia a formarsi un tappeto di foglie

Sempre bello il Pyracantha con le bacche rosse

Verso la zona ovest del Parco

Sempre più curiosi degli effetti del foliage, allarghiamo il raggio della perlustrazione. Ci spingiamo a ovest  fin quasi al parcheggio di via Ripamonti, incontrando piante che non avevamo mai considerato, alcune nuove, di recente impianto. Così l'elenco delle specie botaniche, nell'indice a nuvola qui a destra, si allungherà un pochino e prossimamente anche in quello della pagina della flora. 

Percorriamo il lato nord 

Un bel gelso cresciuto oltre la recinzione della scuola

Nel giardino della scuola un ulivo

Un frassino

Le foglie sembrano quelle di una quercia rossa, ma ne
differiscono perché in questa stagione e per tutto l'inverno 
restano verdi, lucide e scure. Secondo PlanNet si tratta di 
una Quercus velutina, ossia una quercia nera di origine
americana, solo parente  delle querce rosse .

Nuovi alberelli a ridosso di quattro grandi alberi rossastri.   

Da lontano sembravano querce rosse, ma le foglie
da vicino sono inconfondibili: sono aceri

Bellissimi anche gli alberelli. Due sono dei Liquidambar
uno ancora verde l'altro rosseggiante.  

Il terzo alberello ci lascia perplessi. Olmo, Carpino o altro? 
Secondo Plantnet: Ulmus laevis, olmo bianco, olmo ciliato

Questa la foglia


Torniamo passando dal lato sud del parco

Un gruppo di piante di fico

Un nocciolo

Un arbusto che potrebbe essere interessante, per le foglie e 
per le bacche rosse. Si tratta di una Nandina, un po' mal 
ridotta. Speriamo che si riprenda

E così  torniamo verso il laghetto. 

Nessun commento:

Posta un commento