mercoledì 12 giugno 2024

La natura in libertà

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Con l'alternarsi di caldo e piogge l'erba del parco è ricresciuta rapidamente. 

I fiori del trifoglio bianco colorano i prati del parco

Prati

La cosa strana è che ora dominano specie un po' diverse dalla solite: trifoglio bianco a distesa e, in misura minore trifoglio rosso, ambretta e piantaggine lanceolata. 


Trifoglio rosso

Piantaggine lanceolata

A ben cercare si trova anche la pratolina e il tarassaco, che in altre stagioni la fanno da padrona. Non mancano poi piantine di ranuncolo, di malva, di potentilla, di achillea e di altro ancora. 

Ranuncolo

Erbe alte


Dentro il recinto del laghetto poi la vegetazione è cresciuta a dismisura, forse perché ci sono dei problemi di manutenzione. La situazione non piacerà ai fruitori del luogo, ma per gli appassionati delle biodiversità è una buona occasione per osservare, come mai era successo negli anni scorsi, l'evoluzione della natura in libertà. 
Qui l'erba non viene tagliata da tempo e, salvo nei camminamenti, è diventata alta e anche altissima: ambretta in abbondanza, accompagnata dal ginestrino, dal fiordaliso nerastro, da graminacee e altro ancora. 

Ambretta

Fiordaliso nerastro

Erba mazzolina, ben più alta della staccionata


La sorpresa è lo sviluppo impetuoso dell'Erigeron annuus, un'asteracea di origine nord americana alta oltre il metro. 

Erigeron annuus

Erigeron annuus


La piccola fauna 

Le foto di questo post sono dei giorni scorsi, quando si sono alternati nuvole, sole e vento. Nelle ore più soleggiate, e solo allora, tutta la piccola fauna si è lasciata fotografare: le gallinelle d'acqua si sono presentate in ben tre generazioni, adulti (con il becco rosso), giovani e pulcini. 






Poi ci sono le rane e le tartarughe esotiche (di queste se ne vedono poche).

 






L'entomofauna


Fra gli insetti si contano: coleotteri, sirfidi, imenotteri (api e bombi), farfalle e libellule, di queste fotografata per la verità una sola specie, la bellissima Anax imperator. Dove sono finite le altre? 









Un vivaio?

Si dice che uno stagno nel tempo tende a trasformarsi in bosco. Questa prospettiva sembra lontana per il nostro, che piuttosto sembra un vivaio di arbusti e alberelli. innumerevoli gli ontani nati lungo le rive, tanti i bagolari, i sambuchi e i rovi infilati nei vari cespugli e i pruni. Un acero è spuntato persino nel praticello dietro alla bacheca.
Se volete verificare di persona quanti alberelli stanno crescendo. vi proponiamo di provare a contarli. Potreste impiegare parecchio tempo. Qui ci limitiamo a inserire le foto di un acero nato quest'anno in una zona erbosa, mentre prima altri aceri erano nati solo lungo le rive. 

  

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