sabato 30 settembre 2023

L'estate non finisce più?

Da qualche giorno le massime arrivano a 26,5°C. "L'estate non finisce più", è un titolo del Corriere della Sera di oggi. 

Al laghetto sboccia un fiore di loto: mai capitato in ottobre. Si tratta di un solo esemplare, evento insolito. Niente ninfee invece che di solito attendono l'attenuarsi del caldo, per riprendersi, come in una seconda primavera. Che alcune piante riprendano a fiorire in autunno è normale. Meno normale è che i in Francia i ciliegi stiano fiorendo: Caldo anomalo, in Francia ciliegi in fiore a ottobre | Euronews.  


Siamo però in autunno da una settimana e lo possiamo scorgere in qualche segno della natura.  

In uno dei pochi tigli rimasti, non pochi rametti hanno le foglie ingiallite.


Ingiallita è anche qualche foglia della vegetazione acquatica.


Le conseguenze del maltempo di luglio


Per effetto degli sconquassi e dei vuoti prodotti dal fortunale del 24 luglio e dei conseguenti lavori di ripristino ancora in corso, il laghetto, al di là di un generico aspetto un po' disordinato e selvatico, che pur si conviene a una ricca biodiversità, ha subito ameno tre cambiamrnti importanti. Sarà interessante seguirne l'evoluzione. 

    1 - Il bacino piccolo

Qui l'abbattimanto di un ontano ha reso molto più lunimoso e vivo lo specchio d'acqua, che ora pullula di libellule, come vedremmo anche sotto. 


    2 - il crollo del salicone

Oltre il ponticello e la piazzuola lo schianto del salicone ha fatto un disastro nel cespuglio del piracanta e del pallon di maggio, dove cresceva, trascinando con sè anche la vitalba, il rampicante che lo avvolgeva.  Ma è da vedere se questa pianta, molto rustica, non riuscirà a rinascere dai suoi polloni, già abbastanza alti. Spiacerebbe perdere lo spettacolo delle sue ricche e candide infiorescenze, accompagnato dal ronzio delle api, che preannunciano la fine dell'inverno. 

Il vuoto creato dal crollo del salicone. 

Dalle ceppaie del salicone sono spuntati dei polloni, già alti
fino a petto d'uomo (130 cm). Speriamo che sopravvivano. 

    3 - il bacino grande 

Il terzo cambiamento è dato dagli effetti del vento e della grandine che hanno danneggiato la vegetazione acquatica (tifeto, loto e ninfee), nel bacino grande. Gli amici di Legambiante hanno subito provveduto a ripulirla, almeno presso la riva sud, liberando così anticipatamente una buona parte dello specchio d'aqua del bacino grande. 

Ci dicono che è stato visto volare nel cielo del parco l'airone cenerino, forse attirato dalla possibilità di catturare facilmente qualche preda al laghetto.  Pochi pesci si fanno vedere.  Una tartaruga si muove lentamente. Le rane non cantano ma si tuffano quando ci si avvicina alle rive. Si fanno sentire invece le gallinelle d'acqua, fedelissime abitatrici del luogo.  







Libellule

L''erba non tagliata e le piantine più varie che spuntano ovunque, senza rispettare i canoni del tipico giardino, non rappresentano affatto un male in un luogo dedicato alla bodiversità. Oggi lo verifichiamo nell'abbondanza dell'entomofauna.  Non mancano api e farfalle, ma gli insetti che oggi abbondano sono le libellule, numerosissime quelle della specie Sympetrum striolatum, più rare le Aeshna cyanea. Le libellule sono predatrici e non dipendono direttamente dai vegetali. Si cibano però di piccoli insetti, che catturano in volo. Questi invece possono essere fitofagi.    


Una libellula prende il sole nel bacino piccolo:
Sympetrum striolatum


Una coppia di libellule in tandenm si riposa un po' 
durante l'ovodeposizione
 
Aeshna cyanea


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