venerdì 12 agosto 2022

Effetti della siccità

Chi aveva mai visto l'erba dei prati così secca a Seregno? 

La siccità contiunua da molti mesi. Dall'inizio dell'anno sono caduti solo 170 mm di pioggia (stazione Meteo Seregno Centro): pochini! Tutti ci siamo si conto che abbiamo attraversato anche un periodo caldissimo, oltre che lungo, fino  a toccare 37,3 °C. Qualche esperto ci spiegherà quanto è eccezionale quasta situazione. 

Proviamo qui a documentarne gli effetti nel nostro parco.

Rari gli alberi morti

Molti sono gli alberi che manifestano forme di sofferenza. Le radici profonde di qualli adulti, hanno consentito la sopravvienza, almeno per ora. Solo uno è morto. Si tratta di una quercia rossa, specie esotica di origine americana che di solito cresce vigoriosamente ed è pure invasiva. 

Una  quercia rossa è morta vicino alle targhe di Falcone e Borsellino, a cui è
dedicato il parco. L'albero è stato piantato recentemente, già grandicello, e forse
per questo non ha resistito, avendo un apparato radicale poco sviluppato.

Nei pressi, anche un altro alberello,  piccolo e piuttosto stentato, sembra morto, forse era già malaticcio. 

 

Un piccolo acero di monte,  vicino ai precedenti, sopravvive in un solo ramo o pollone, dopo aver perso il fusto principale, ormai completamente secco. Forse così ha contenuto l'evapotraspirazione. 

Un piccolo acero sopravvive in una
ramificazione laterale al fusto morto.

Il prato secco

Il prato, dove e radici dell'erba sono piuttosto superficiali, mostra le conseguenze più evidenti.  
 
Solo in alcune zone, all'ombra degli alberi, resiste qualche velatura più verde. Alcune specie erbacee poi, più adatte alla situazione, punteggiano quà e là il prato di verde. Probabilmente, alle prime piogge, il prato si riprenderà. Così almeno speriamo.


 

All'ombra di un ontano il prato appare meno secco.

Rarissimi i fiori

Nonostante tutto nel prato è possibile trovare qualche fiore, ma solo convolvoli e ginetrelle.
 

 

Gli alberi che resitono

Mantre la maggior parte della vegetazione soffre, alcune specie arboree sembrano indifferenti. Fra questi i gelsi e  gli ontani. 
 

I segni della sofferenza

Fra le specie che mostrano cambiamenti poco percettibili, ci metteremmo i platani, che forse hanno le chiome più rade del solito e sotto i quali si nota qualche foglia caduta, cosa quasi normale ad agosto.  
I ciliegi hanno le foglie piegate all'ingiù. Sugli aceri si scorge qualche rametto secco.

Altre specie soffrono visibilmente, ma in modi diversi. Alcune mostrano numerosi rami e foglie secche (salice da vimini, salicone, carpino e viburno), 
 
Un salice da vimini
 
A sintra gli aceri del Viale Borromeo, abbastanza verdeggianti e
a destra i carpini che circondano il seregnello, molto ingialliti.

 
Altre ancora mostrano solo un colore più chiaro come i salici piangenti, che curiosamente quest'anno hanno i rami pendenti allungati fino all'acqua o a terra. La bacheca ne è quasi completamente nascosta.
 
 
 
E per finire ci sono le piante che hanno accelerato il loro ciclo di vita annuale. I sambuchi esposti al sole hanno perso molte foglie e hanno le bacche mature, quasi fosse autunno. Prugnolo e corniolo sembrano aver seguito un percorso simile. 

La vegetazione acquatica

Ovviamente questa non soffre per i problemi della siccità, dato che il livello dell'acqua è costante, grazie alle immissioni. La vegetazione si è sviluppata occupando quasi tutta la superficie dei due bacini. É il loto che primeggia. Pochi però sono i suoi fiori: solo una decina. Tife e ninfee difendono i loro spazi. Nessun fiore di ninfea. 
 
 
Pochi i fiori del loto


 
Nel bacino piccolo affiorano i rametti del ceratofillo. Non mancano i pesci che, a volte, sembrano venire a galla per ossigenarsi boccheggiando. 
 

Insetti

Dove sono finiti gli insetti? Non si vede nessuna libellula e rari sono gli imenotteri e i ditteri. Sembra che anche gli insetti siano in sofferenza per il caldo e il seccume. Se ne vedono pochi sulla buddleia e meno ancora sulla lavanda. Questa volta la pianta che li attira è un cespuglio di ibisco, pieno di fiori, fuori dal recinto del laghetto.   
 

Ie belle e abbondanti fioriture dell'ibisco attirano diversi insetti.
Nella foto un bombo e una formica.

Da notare la presenza, registrata qui per la prima volta, dei pappataci. Ci se ne accorge per i segni pruriginosi che lasciano sulle gambe e sulle braccia del visitatore. Sembrano zanzare, ma sono molto più piccoli e forse meno conosciuti. Anche in Internet semba che se ne parli poco.  Qui qualche prima informazione... https://www.my-personaltrainer.it/benessere/pappataci.html

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