Un comunicato del Sindaco, domenica scorsa, ha fissato ad oggi, giovedì 7 maggio, la riapertura del Parco Falcone Borsellino, consentita dalla Fase 2. Non perdiamo l'occasione!
Non sono ancora stati tolti cartelli e nastri, ma il parco è aperto
Il verde è abbagliante. Non siamo soli, nonostante sia mezzogiorno passato.
Uno sguardo ai due bacini
Il bacino grande, a nord del ponticello |
Il bacino piccolo. Qui e altrove le foglie della ninfea si sono espanse, ma anche la brasca crespa (in basso a sinistra nella foto) |
I giaggioli d'acqua (Iris pseudacorus) non sembrano ancora nel pieno della loro bellezza. Cospargono a decine e decine tutte le rive. Si tratta di una specie protetta, da sempre presente al laghetto.
I fiori clandestini
Alcuni, come il sambuco e la rosa inselvatichita, potremo definirli "fiori clandestini", perchè si sono intrufolati in alcune aiuole o fra una pianta e l'altra, senza che nessuno li piantasse. Arricchiscono la biodiversità del luogo, sono belli e profumati, anche se non rispondono ai canoni del comune giardinaggio. Sono sempre a rischio di qualche potatura.Sambuco
Sono almeno tre le piante di sambuco. Una è in mezzo al sentiero del cancelletto posteriore e potrebbe durare poco, un'altra svetta nel mezzo dell'aiuola del piracanta e un'altra ancora cresce fra il salicone e la staccionata.Una rosa rampicante cresce da anni sul retro della recinzione, spuntando discretamente dai cespugli di piracanta. Ogni tanto viene tagliata, ma sopravvive e, ogni primavera, ci regala qualche bel fiore.
I fiori invisibili
Alcuni non si notano molto, come quelli del giunco, e altri per niente, come quelli della brasca crespaGiunco
I suoi steli cospargono le rive, soprattutto nella zona nord. Restano verdi durante l'inverno e in questa stagione fioriscono con dei pennacchi chiari che spuntano lateralmente a metà altezza.La brasca crespa in questa stagione tende ad occupare buona parte della superficie. Di solito viene diradata. Quest'anno, causa lockdown, è stata lasciata al suo destino. Non sembra che abbia fatto danni. Una volta completamente sfiorita, dovrebbe scomparire naturalmente.
A sinistra uno stelo eretto, con la sua infiorescenza, emerge dall'acqua per una decina di centimetri |
In alcuni punti la brasca sembre formare un tappeto galleggiante. Le tartarughe vi si accomodano sopra per prendere il sole. Notare in centro alla foto una delle prime foglie del fior di loto. |
La Fauna
Notate rane, soprattuto per il loro gracidio, tartarughe, che sembrano aumentate di numero, non certo per nuove nascite, impossibili qui, ma certamente per immissioni abusive. Più difficili da osservare le libellule. Fra gli uccelli, i merli non si negano mai alla vista, mentre le gallinelle si fanno solo sentire con qualche verso. Anche i pesci non si fanno vedere molto, forse nascosti dalla brasca.Rane verdi
Alcune se ne stanno al sole, acquattate sulle foglie di ninfea, in attesa del passaggio di qualche insetto, altre semi-immerse fra le rive basse, pronte a tuffarsi al primo disturbo. Avvicinandosi è più facile sentire il loro tuffo che vederle.Libellule
Ci aspettavamo che fosse una delle solite Ischnura elegans e invece quella fotografata è una Coenagrion puella, non rara ma meno presente al laghetto della consimile. Sono entrambe degli zigotteri, detti anche damigelle.
Vista, ma non fotografata, una Libellula depressa. Questa, tipica della stagione, appartiene al sottordine degli anisotteri, sempre azzurra, ma decisamente più grossa e con volo possente e veloce.
Tartarughe
Le tartarughe esotiche, come già detto, non sono benvenute al laghetto, se non altro perchè turbano la biodeversità di un luogo dove le specie sono prevalentemente autoctone.
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