lunedì 9 marzo 2020

Fiori e timori ignorano il calendario

Oggi è una giornata strana, piena di segni e di significati. É la Giornata della donna, ma soprattutto è uscito nella notte il decreto del Coronavirus, che chiude i confini della Lombardia, notizia che è anche sulle prime pagine dei  giornali stranieri. Il contenuto del decreto non è ancora chiaro e non si capisce se sia vietato anche fare due passi all'aperto da soli. E così vado al laghetto con prudenza, evitando ogni contatto.

Il sole è bello e la natura è a mezzo fra la fine dell'inverno e l'inizio di una primavera, forse anticipata con fioriture che paiono irreali per la loro quieta bellezza, in una Seregno raggelata da timori e ansie.



Lungo il viale di accesso al parco sono fioriti, almeno in parte, i Pruns pissardii.


Notare sul viale le nuove lampade a led.

Pasqua si avvicina ma si vedono le tracce di un carnevale che è stato smorzato per evitare il possibile contagio degli assembramenti.

Nel prato spuntano numerose pratolineveroniche e false ortiche, ma il verde è colorato anche da qualche stella filante e da coriandoli, residui di un mesto carnevale.




Presso il laghetto ci accolgono due salici piangenti ormai verdeggianti per le foglioline, lunghe fino a 3 cm,  e quattro piccoli pruni, nati spontaneamente, con fiori rosa e bianchi, due dei quali sono presso il bacino piccolo e due presso la recinzione posteriore.

A fianco del cancello i segni di un intervento di manutenzione




Il corniolo, che porta da tempo i boccioli e di solito segna la fine dell'inverno, non è anora nel pieno della fioritura
Il salicone invece ha le infiorescenze già ingiallite, e questo ci dice il culmine dell''antesi (fioritura) è ormai passato. Le api comunque continuano a far bottino.




L'ape sta fecendo una abbondante scorta di polline.

La fauna

Se la vegetazione ha assunto una veste quasi primaverile, la fauna sembra tardare. Della api abbiamo detto, ma non si vedono altri insetti in volo.
Nell'acqua, torbida come sempre quando si intiepidisce, si aggirano i pesci.
Delle tartarughe non c'è traccia, che abbiano ripreso il letargo?  Del resto le cime dei monti sono innevate.
Fuori dallo steccato, quando la situazione appare tranquilla, si spingono le gallinelle a razzolare, di nuovo guardinghe e accompagnate da numerosi merli. Su un albero si posa un uccellino [da identificare].

Aggiornamento: si tratta di un codirosso spazzacamino, identificato in FNM da michimor (Moreno), che ringraziamo.  Il link a Forum Natura Mediterraneo è qui a destra. 



Merlo e gallinella d'acqua




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