sabato 5 ottobre 2019

Nuvolacce in arrivo

Nel giro di due giorni la temperatura massima è calata da 24 a 17 °C e il sole scarseggia.

La vegetazione

Arrivando al laghetto, si possono vedere nella vegetazione solo dei cambiamenti minimi,  quasi impercettibili. Nel prato, dopo l'ultimo taglio, qualche fiore è riuscito a spuntare nuovamente.

Fiori del trifoglio bianco

Costolina giuncolina (Hypocaerisa radicata)


In una popolazione di margherite, rasata a zero ben due volte,
solo una pianta è riuscita a rifiorire.  

Margherita (Leucantemum vulgare)

  Una farfalla si posa su un petalo di Hibiscus caduto a terra

Icaro (Polyommatus icarus)


 Le chiome degli alberi mostrano qualche colore appena più caldo rispetto all'ultima visita.

Sullo sfondo, detro ai gelsi ancora verdissimi,
 i platani sono leggermente arrossati

Due noci ancora giovani davani a un gruppo di tigli già più imbionditi 

Il cambiamento più evidente, fra le chiome degli alberi, è quello dell'acero rosso che diventa tale ogni giorno di più

Qualche tono giallastro si nota fra le tife e, oltre lo specchio d'acqua, sui
salici da vimini. Sullo sfondo comincia ad accendersi l'acero rosso

Nel recinto del laghetto


Qui i cambiamenti sono più evidenti. La piccola fauna sembra più sensibile all'improvviso raffreddamento dell'ambiente.
  • Le tartarughe esotiche sono scomparse. 
  • Qualche rana si sente mentre si tuffa in acqua all'avvicinamento. 
  • Poche le farfalle. Nessuna si posa sulla buddleia.
  • Scomparse anche le grandi Aeshne, mentre rimangono i Sympetrum striolatum.  Ma quelli sono capaci di resistere fino all'inizio di dicembre. Si posano sulla staccionata che è stata riscaldata dal pur pallido sole.

Uno dei pochi isetti

 Arrivano le nuvolacce...


É arrivata anche l'ora di pranzo e ce la battiamo.

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