Nel giro di due giorni la temperatura massima è calata da 24 a 17 °C e il sole scarseggia.
La vegetazione
Arrivando al laghetto, si possono vedere nella vegetazione solo dei cambiamenti minimi, quasi impercettibili. Nel prato, dopo l'ultimo taglio, qualche fiore è riuscito a spuntare nuovamente.
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Fiori del trifoglio bianco |
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Costolina giuncolina (Hypocaerisa radicata) |
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In una popolazione di margherite, rasata a zero ben due volte,
solo una pianta è riuscita a rifiorire. |
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Margherita (Leucantemum vulgare) |
Una farfalla si posa su un petalo di Hibiscus caduto a terra
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Icaro (Polyommatus icarus) |
Le chiome degli alberi mostrano qualche colore appena più caldo rispetto all'ultima visita.
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Sullo sfondo, detro ai gelsi ancora verdissimi,
i platani sono leggermente arrossati |
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Due noci ancora giovani davani a un gruppo di tigli già più imbionditi |
Il cambiamento più evidente, fra le chiome degli alberi, è quello dell'
acero rosso che diventa tale ogni giorno di più
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Qualche tono giallastro si nota fra le tife e, oltre lo specchio d'acqua, sui
salici da vimini. Sullo sfondo comincia ad accendersi l'acero rosso. |
Nel recinto del laghetto
Qui i cambiamenti sono più evidenti. La piccola fauna sembra più sensibile all'improvviso raffreddamento dell'ambiente.
- Le tartarughe esotiche sono scomparse.
- Qualche rana si sente mentre si tuffa in acqua all'avvicinamento.
- Poche le farfalle. Nessuna si posa sulla buddleia.
- Scomparse anche le grandi Aeshne, mentre rimangono i Sympetrum striolatum. Ma quelli sono capaci di resistere fino all'inizio di dicembre. Si posano sulla staccionata che è stata riscaldata dal pur pallido sole.
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Uno dei pochi isetti |
Arrivano le nuvolacce...
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É arrivata anche l'ora di pranzo e ce la battiamo. |
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