Dopo un periodo di degrado in cui si era valutata persino l'ipotesi di interramento, il laghetto, grazie a un intervento di ripristino, dal 2013 ha un nuova vita. Custodisce una biodiversità di grande interesse, talora sorprendente per la sua collocazione in un ambiente urbano. Qui ne seguiamo gli sviluppi.
venerdì 14 febbraio 2025
Neve o non neve?
venerdì 7 febbraio 2025
L'inverno vivacchia
A fine gennaio i giorni della merla sono passati senza il freddo preconizzato dalla tradizione. Non si è ancora vista la neve qui e le gelate sono state parziali. Si direbbe che l'inverno, almeno per ora, vivacchia. Oggi temperatura mite (2 °C Min e 11 °C Max) e soprattutto sole.
La fine dell'inverno è ancora lontana ma, a ben vedere la natura, si prepara cautamente alla sua fine.
Arrivando al laghetto vediamo gli alberi completamente spogli: platani, gelsi, pruni, peri, salici piangenti, noci e tigli, per limitarci a quelli in foto. Verde il prato con qualche fiore.
Sono fiorite un po’ di pratoline e, nei punti più riparati, la veronica persica.
Nel bacino piccolo, meno profondo e forse più caldo, galleggiano alcune foglie di ninfea verdi. Si aggira un pesce rosso. L’acqua è limpidissima. Sulle rive, presso il ponticello e ovunque sono spariti gli ultimi frutti rossi del piracanta.
Sulla riva del bacino grande un picchio vola via prima che si riesca a fotografarlo. Resta un merlo che si nasconde sotto i cespugli. Che stia già facendo il nido? Nel canneto diradato e malridotto si nascondono le gallinelle timorose: si sentono e si intravedono fra le tife.
Sulle rive spuntano i getti delle nuove foglie di tifa e dei giaggioli d'acqua. Le più alte, una decina di cm, sono sul lato nord.
Restano verdi le foglie dei rovi, dell’edera, del piracanta, del ligustro e ovviamente del piccolo tasso, spuntato da solo.
Ci sono anche dei ciuffetti di viole, per ora senza fiori. Resiste la menta con le sole foglie. Firite alcune pratoline
.
Ma lo spettacolo più bello, che si preannuncia, è la fioritura del salicone, su due bei polloni, alti più di 3 m, ricresciuti dalla ceppaia dopo lo schianto del luglio 2022. Non è detto che sopravvivano, ma tutto lo fa sperare. Peccato che al laghetto non ci siano dei noccioli. Nel rimboschimento fra il Lazzaretto e San Giuseppe ce ne sono di già fioriti.