mercoledì 23 dicembre 2020

La fine del foliage

Dopo l'esordio, con la fugace comparsa della neve, dicembre ha visto un susseguirsi di giornate grigie, con frequenti piogge, ma non fredde, Il laghetto non si è mai ghiacciato e anzi, sono ricomparsi i pesci. 

Al parco sono state fatte delle potature, sono stati eliminati degli alberi, morti (tre Prunus pissardii lungo il vialetto) o schiantati (un paio di tuie).




La fine del foliage

Tutti gli alberi a foglia caduca sono ormai completamente spogli, e così, fra i rami, si intravede il campanile di San Carlo. 



 La vista spazia anche sul laghetto, che sembra più ampio e spoglio



Le foglie del salice piangente, fra le ultime a cadere, formano ora un tappeto compatto ai piedi dell'albero da cui si sono staccate.

Qualche rara foglia, magari appesa agli alberelli più giovani, si vede ancora, ma è un'eccezione. 

Strana invece è la chioma del salicone.

Il salicone, al centro della foto, ha la chioma marrone e biancastra

E' formata da foglie secche del salicone stesso e
da liane e frutti della vitalba. I rami più alti, che
si alzano oltre la  chioma verso il cielo, sono già
carichi di gemme. Approfondiremo...

 

Sempreverdi  e quasi

Fra le piante che in inverno restano verdi, e anzi sembrano di un verde ancora più brillante, ci sono i giunchi, sparsi lungo le rive.
Mantengono foglie verdi anche la lavanda, la buddleia, il rovo, il piracanta e, parzialmente ma non sempre, il sambuco.

I fiori di campo

Pochi, ma ci sono. Forse il clima umido e non particolarmente freddo ha favorito una discreta fioritura delle pratoline. A ben cercare si trova anche qualche  tarassaco e un ranuncolo, forse l'unico.


Un gruppetto di pratoline

Il ranuncolo solitario

La fauna

Sono riapparsi i pesci, segno che l'acqua non è particolarmente fredda. Vari anche gli uccelli, fra cui non manca il pettirosso. 



Tracce del picchio? 

La presenza del picchio in zona è documentata. Un paio di tigli, di cui uno piantato nel 2013, e quindi giovane, porta degli strani segni. I tigli, come noto ai brianzoli, hanno un legno particolarmente tenero, ideale per intagli. Probabilmente si tratta di fori prodotti dal picchio. Indagheremo... 

Aggiornamento: amici esperti ci dicono che i fori notati possono essere opera del picchio, ma fatti in altra stagione, forse non notati in precedenza perché nascosti dal fogliame.



Per il prossimo periodo festivo saremo di nuovo in zona rossa. Prevista anche la neve.

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