martedì 4 agosto 2015

La lucertolina predatrice e il carosello dei podaliri

Luisa passsa al laghetto con l'intenzione di fermarsi pochissimo. Fa infatti un caldo infernale. Cerca di individuare qualche rana costeggiando la staccionata, ma le cade l'occhio su una lucertola e nota subito l'azzurro della libellula. Per fortuna la difficoltà nel doversi gestire una preda così voluminosa e la paura di perdere il lauto pasto, le impedisce di fuggire all'istante. In altre foto, infatti la libellula è completamente sotto il corpo della lucertola. Appena arriva all'altezza di un palo verticale, scende e si nasconde alla vista.
Quando rispunta tra l'erba la libellula è già inghiottita.


Lucertola preda una libellula.
Questa è una Ischnura elegans femmina matura androcroma (forma tipica)
(androcroma significa: con gli stessi colori del maschio)

Prosegue il giro intorno alla recinzione e... le appare un carosello di cinque, sei podaliri
che svolazzano da un ramo all'altro della buddleja .




Dimentica il caldo e scatta, scatta, scatta. Rimane lì nelle ore più calde, poi per fortuna arriva qualche nuvola e lo scenario cambia. Niente più podaliri, solo qualche farfallina resiste...





La catena alimentare

Le foto di Luisa si prestano a indagare alcuni anelli della catena alimentare in atto al laghetto.

Le libellule sono predatrici di animaletti vari, fra cui altri insetti, in tutte le fasi della loro vita, prima acquatica e poi aerea. Le loro prede potrebbero cibarsi di vegetali.  Nel caso queste sarebbero erbivori  e le libellule consumatori di primo ordine.

Nella prima foto la lucertola ha catturato una libellula, sicuramente per cibarsene. E così funge da consumatore di second'ordine.

"Chesapeake Waterbird Food Web" by Matthew C. Perry - US Geological Survey. "Chapter 14: Changes in Food and Habitats of Waterbirds." Figure 14.1.  Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons.


Nelle foto seguenti vediamo della farfalle che, come è noto, si nutrono di nettare. Le piante fiorite sono produttori primari, poichè sfruttando l'energia solare (fotosintesi clorifilliana) producono materiale organico. Le farfalle sono assimilabili agli erbivori, dato che con la loro proboscide non possono cibarsi d'altro.

L'insetto che assomiglia a una vespa, se lo fosse davvero (alcuni ditteri assomigliano alle vespe), potrebbe cibarsi anche di carne. Potrebbe quindi essere un consumatore primario e nella stesso tempo erbivoro.

La catena alimentare è sempre molto complicata, praticamente una rete.        

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