sabato 13 settembre 2025

Sensazioni di settembre

Nei giorni scorsi ha piovuto, nel cielo terso scorrono ancora larghe nuvole. Il grande caldo è passato da tempo, ma l'estate non è ancora finita. Le ore di luce sono più di quelle del buio. 

Ci accoglie posata sul cancello, la prima libellula fra le molte, tutte della specie Sympetrum striolatum, che popolano il laghetto in questa stagione. Ne vedremo parecchie altre.


 
Questa volta non c'è alcun dubbio che si tratti di Sympetrum striolatum.
Le bande più chiare ai lati del torace si vedono benissimo, anche nella foto.  

Fiori acquatici

Oltrepassato il cancello osserviamo, al centro del canneto nel bacino grande,  due fiori del loto. Non saranno gli ultimi, perché alcuni boccioli si preparano a schiudersi.



 


E c'è anche una ninfea, seminascosta, sempre bellissima e forse non l'unica. 



L'acqua è limpidissima

Il laghetto è pieno raso e si vedono le tracce di una recente fuoruscita sul retro, dove resta un po' di fango. L'acqua è limpidissima. 



Tante le gallinelle


Le vediamo razzolare nel prato ben oltre lo steccato. Sono forse cinque. Fuggono alla nostra vista, ma una si attarda accovacciata nell'erba. E non sono le sole. Altre sono nel bacino grande, nascoste dalle tife. Si  fanno sentire e sembra persino che si azzuffino. Ma quante sono?  



I tigli ammalorati

Andiamo a verificare gli effetti della Popillia japonica. Le foglie dei due tigli maggiormente colpiti, uno vicino al laghetto e ai noci, l'altro più a nord,  non sono tutte secche. Stimiamo che almeno il 10% sia rimasto verde. Speriamo che si salvino. 

Dei coleotteri non vediamo alcun esemplare. Il ciclo degli adulti è finito in agosto. Avranno però deposto le loro uova nel terreno ed, il prossimo anno, specie se sarà piovoso, le larve si svilupperanno nel sottosuolo a spese della radici per poi rispuntare da adulti a giugno per raggiungere il picco massimo a luglio.  



Il primo tiglio ha parecchie foglie intatte nelle fronde più basse


Il secondo tiglio ha varie foglie nella parte vicina al tronco
abbastanza verdeggianti

Attendendo l'autunno

Cerchiamo fra le chiome degli aceri rossi i primi segni dell'autunno. Se ci sono, sono impercettibili. D'altra parte le temperature notturne non sono mai scese sotto  i 15 °C.  Prossimamente scruteremo anche il corniolo. 

 Frutti

Un segno della stagione, diciamo dell'estate avanzata, lo troviamo nei primi frutti. 


I colori accesi


Li troviamo nelle libellule già citate e in qualche fiore. 







sabato 16 agosto 2025

Tessere sparse ritrovate

A distanza di qualche giorno, tornati sul posto, troviamo qualche tessera mancante al puzzle precedente... non tutte però.

Alberi ammalati?

Osserviamo meglio i due tigli con le foglie rinsecchite.



Scopriamo che le foglie sono quasi tutte traforate.


Presso un alberello di nuovo impianto, che appare indenne dal malanno, troviamo una spiegazione più che plausibile, evidenziata da un cartello.


La spiegazione ha il nome della Popillia japonica, di cui, in una delle trappole presenti, troviamo abbondanti tracce. Il coleottero era già stato avvistato tempo fa su un gelso, dove però non aveva prodotto danni così pesanti. Chissà poi perché ha invece attaccato questi due tigli, lasciandone intatto un altro, dello stesso genere, posto nei pressi. Una spiegazione potrebbe essere data dal forte spirito gregario dell'insetto, per cui, quando parte di una popolazione comincia ad attaccare una pianta, il resto si aggrega e si concentra su quella, lasciando intatte altre piante nelle vicinanze, in modo casuale. 

Nella bottiglia sono collocati dei ferormoni che funzionano da esca olfattiva. Questi attirano l'insetto che, una volta entrato dall'imbuto, non riesce più ad uscire. Lo scopo è il monitoraggio, anche se nel cartello si parla anche di cattura, uso questo sconsigliato per giardini privati. In ogni caso non possiamo dire che l'Amministrazione sia rimasta con le mani in mano. Speriamo poi che le piante colpite riescano a riprendersi. 

La Popillia japonica ha dato moltissimo filo da torcere anche agli amici del WWF di Meda, che hanno lottato con ogni mezzo, dalla raccolta manuale alle trappole, per difendere un nuovo rimboschimento in via degli Angeli Custodi. 

Più in generale, osservata in Italia per la prima volta nel 2014, ha colpito varie culture e specie arboree in tutto il nord Milano, estendendosi dal Piemonte alla Lombardia (Mantova per ora esclusa). Sembra che ogni anno allarghi, spostandosi in volo, l'area interessata dalla sua diffusione di una decina di chilometri. Adulti e larve dell'insetto possono essere trasportate a maggiori distanza da attività commerciali. Dal 2017 è arrivata anche nel Canton Ticino.

La situazione della Popillia Japonica, cosa fare e cosa non fare:


Le libellule ci sono


La volta scorsa non avevamo avvistato alcuna libellula. Purtroppo oggi non avevamo l'attrezzatura adatta a riprenderle, ma c'erano. Ecco le prove. Le foto sono state scattate con uno smartphone. Non si riesce a distinguere la specie, ma il genere è sicuramente quello del Sympetrum, che, con ampia probabilità, sarà Sympetrum striolatum. Visto anche uno zigottero azzurro. In questo caso però non ci azzardiamo a ipotizzare il nome della specie. Ci accontentiamo di constatare che le libellule non mancano. 





Altre ninfee

Osservare le ninfee nel loro sviluppo è sempre un piccolo rebus. Sono rimaste dov'erano, o sono altre? Il rinnovo di questi fiori è rapido e soprattutto incontrollabile. Lo stesso non accade per il loto, per cui si vede molto bene il bocciolo in formazione, il fiore che lentamente si schiude e, una volta che perde i suoi petali, lascia un frutto in bella vista, prima verde e poi color tabacco. La ninfea sembra invece fare tutto di nascosto.  Comunque è bellissima. 


Fra le tessere che non ritrovano elenchiamo i nomi mancanti di alcuni insetti fotografati la volta scorsa. Sembra che tutti gli entomologi esperti se ne stiano in ferie. D'altra parte è agosto. 

giovedì 14 agosto 2025

Ritorni

Dopo un lungo periodo di assenza riusciamo finalmente a tornare al laghetto. 

Clima e conseguenze

È tornato anche il gran caldo. 

La temperatura è arrivata a 35,5 °C, sfiorando per un decimo di grado il record del 28 giugno, mese che è sato caldissimo e anche secco. Nel resto dell’estate non si può dire che l’acqua sia mancata. A luglio sono caduti 179 mm e nei primi due giorni di agosto 100 mm (così leggiamo nella pagina Archivio dati meteorologici | Stazione meteorologica di Seregno Centro (MB) dell’ottimo sito delle Rete Meteo Network). 

Il livello del laghetto è regolare ed il sentiero che passa sul retro ha un tratto ancora fangoso. La vegetazione sta bene. Lo attestano le erbe del prato che sarebbero le prime a soffrire per una eventuale siccità ed il verde brillante della quinta arborea che circonda il laghetto. 



Fanno eccezione due tigli che hanno le foglie piuttosto secche: una malattia?  Inoltre è morto l’alberello del biancospino che tuttavia era già in uno stato di grave sofferenza da tempo.

Fiori

Questo dovrebbe essere il periodo più lussureggiante del loto. Stranamente però  i fiori aperti si contano sulle dita di una mano. Aggiungendo i boccioli maturi e le corolle in disfacimento arriviamo a una decina. Ci sono però gli “imbuti” residui delle scorse fioriture e molti boccioli in formazione. Siamo lontani però dalla straripante abbondanza di certi anni e anche le foglie non hanno coperto ogni superficie libera del laghetto.  Che siano stati diradati? 




A sorpresa notiamo tre fiori della ninfea, che di solito evita i periodi più roventi. Ma in effetti la calura è solo di questi ultimi giorni e le ninfee sono abbastanza protette dai raggi del sole, ed una, che abbiamo rischiato di ignorare, è proprio in ombra.



Fiori di vari genere sono nei prati, dentro e fuori il recinto. Fa questi gruppetti di margherite che evidentemente sono riuscite a ricrescere dall’ultimo taglio. Speriamo che riescano anche a produrre i loro semi. 

Uno dei due alberelli di lagerstroemia è fiorito, l'atro no. 



Fra gli  arbusti sono in fiore gli ibischi e la buddleja e fra i rampicanti la vitalba e il caprifoglio







Fauna

Vista una gallinella d'acqua e vari altri uccelli. 


I pesci non mancano e si vedono bene, nell’acqua limpidissima, anche quelli scuri. 


Fra gli insetti sono abbastanza numerose le farfalle che non ci fanno la cortesia di posare per qualche foto, gli imenotteri (api, apoidei e vespe) in corso di identificazione assieme ai ditteri (sirfidi e altri).



Avevo pensato che questo insetto fosse un sirfide, ma gli esperti 
di FNM mi hanno spiegato che si tratta di un Bombyliidae, del
genere Villa. Siamo sempre fra i ditteri (insetti con due ali), ma
qui le identificazioni sono problematiche. Grazie a Carlo M.   






Stranamente non si sono viste le libellule.  La natura è spesso bizzarra e imprevedibile.  Siamo sicuri che torneranno, come auspica il titolo, anche se non capiamo il perché della loro assenza... temporanea di sicuro.