Gennaio si conclude con "i giorni della merla", ritenuti tradizionalmente quelli più freddi dell'anno. Ma si tratta di una leggenda che non trova riscontro nei dati reale e tanto meno quest'anno. Una bella giornata ci invita a fare due passi.
Ci accolgono un sole basso che proietta ombre lunghe e nette. Il vento, forse phon, ha ripulito il cielo dalle nuvole e solleva a tratti e rumorosamente le foglie ammassate a terra. Non piove da parecchio tempo e lo si capisce dal seccume generale.
Giriamo attorno al recinto prima di entrare
Dal ponticello, una volta entrati, osserviamo il salicone, avvolto dalla vitalba e con i rametti più alti pieni di gemme già gonfie.
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Il salicone incappucciato dalla vitalba
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I rametti pieni di gemme
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Il bacino piccolo
Sull'acqua limpida galleggiano residui vegetali portati dal vento, compreso delle foglie di platano.
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Una foglia di platano
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Bacino grande
Qui il vento piega le canne e fa volare i semi delle tife sull'acqua. Oltre i massi e sotto il pelo dell'acqua si scorge qualche foglia di ninfea ancora verdastra, segno che è ancora viva.
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Ultime foglie vive della ninfea
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Gli uccelli
Si avvicinano degli uccelli. Si posano sui rami alti degli ontani, poi scendono sul salicone e sul cespuglio del viburno e quando si sentono sicuri...
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Un cardellino sull'ontano
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Ora è sul salicone. Anche qui si vedono bene le gemme che sbocceranno a fine inverno
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Arriva anche un lucherino
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... raggiungono lo specchio d'acqua, dove questa è bassa e possono toccare il fondo con le zampette senza il pericolo di affogare e lavarsi.
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I cadellini sono due e uno è in acqua, l'altro forse vigila
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Si fanno un bagnetto sguazzando e sbattendo le ali.
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Anche i lucherini sono in coppia e si uniscono alla balneazione.
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