Oggi il ghiaccio oggi si è allargato fino a coprire quasi tutto il laghetto.
Il paesaggio è invernale.
La vita sembrerebbe congelata, se non fosse
per qualche uccelletto dell'inverno nascosto fra i cespugli e di tanto
in tanto il verso delle gallinelle.
La caduta delle foglie, che segna la fine dell'autunno, non è ancora completa. I tre salici piangenti ne conservano ancora molte.
Anche su qualche rametto giovane se ne vede qualcuna.
Per esempio su un acero, piantato da poco e alto circa un metro. Di questi nuovi alberelli ce ne sono
forse otto: tre verso il parcheggio, due a sud del laghetto e tre a
nord. Difficile dire di che specie siano, a parte qualche acero, riconoscible per i rametti opposti e appunto per le foglie palmate in foto.
A proposito di gemme, non si direbbe che il salicone le possa avere già così rigonfie. Sembra volersi portare avanti per la primavera.
Autunno, inverno, primavera: le stagioni si succedono bruscamente sul calendario, ma in natura scorrono tenendosi per mano.
Dopo un periodo di degrado in cui si era valutata persino l'ipotesi di interramento, il laghetto, grazie a un intervento di ripristino, dal 2013 ha un nuova vita. Custodisce una biodiversità di grande interesse, talora sorprendente per la sua collocazione in un ambiente urbano. Qui ne seguiamo gli sviluppi.
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